10/06/2006 12:13
Urbanistica
L'intervento della presidente Rosita Mattei
«P.zza Mercatale, evitiamo le contrapposizioni»
Per l'amministratore «non è sufficiente, anche se importante, ragionare solo sul verde»
«E' necessario uscire da una logica di contrapposizione forte legata esclusivamente alla sorte del giardino, per ridefinire insieme nuovi spazi di vita e di aggregazione». In estrema sintesi si traduce in queste parole il pensiero della presidente della Circoscrizione centro Rosita Mattei, che interviene nel dibattito apertosi sul futuro di piazza Mercatale, a seguito della volontà di Comune e Asm di realizzare un parcheggio interrato. Lo spunto è la riunione al cosiddetto “tavolo coi cittadini”, svoltasi pochi giorni fa.
Scrive Rosita Mattei: «Piazza Mercatale può rappresentare una grande opportunità: liberare la piazza e le vie limitrofe dal traffico, realizzare uno spazio per la vita sociale e culturale della città».
Ammette la presidente della Circoscrizione: «Non sono stati questi i temi veri di discussione del primo “tavolo” di incontro coi cittadini, che si è aperto mercoledì sera su piazza Mercatale. La discussione è stata sostanzialmente incentrata sulla questione della difesa del giardino».
Per Rosita Mattei «l'Amministrazione comunale non è insensibile alla difesa del patrimonio verde, tanto che c'è un impegno a salvare gli alberi che hanno una aspettativa di vita più lunga, come i lecci. E' anche necessario tener conto che la vita media degli alberi che vivono in città è dimezzata rispetto agli alberi che vivono in migliori condizioni ambientali».
Il punto, per la presidente della Circoscrizione centro, è che «piazza Mercatale, come tutte le grandi piazze italiane ed europee, è un patrimonio che appartiene a tutta la città, alla sua immagine anche fuori dai nostri confini, al suo sviluppo economico e culturale. Per questo il percorso di condivisione e di ridefinizione deve investire tutte le categorie, da quelle economiche a quelle sociali e culturali e, assolutamente non ultime, le rappresentanze dei residenti».
Ne discende che «è necessario, dunque, uscire da una logica di contrapposizione legata esclusivamente alla sorte del giardino, per provare a ridefinire insieme nuovi spazi di vita e di aggregazione, lavorando in uno spirito di collaborazione totale per crare quel “giusto equilibrio” fra esigenze diverse, che sta alla base di una politica basata sulla concertazione e sulla partecipazione».
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