16/06/2006 16:40
Consiglio Comunale
Nella seduta di ieri sì unanime alla deroga dell'art. 24
Dal Regolamento urbanistico una nuova opportunità per le imprese
Ampliare si può ma investendo e creando lavoro
Più flessibilità nel Regolamento urbanistico per andare incontro alle esigenze degli imprenditori che intendono investire nel sistema produttivo scommettendo ancora sul distretto tessile: con questo scopo è stata approvata ieri all'unanimità dal Consiglio comunale la variante al Regolamento urbanistico che - con un'opportuna integrazione all'art.24 - consentirà l'ampliamento di industrie o stanzoni artigianali nei macrolotti e nelle cosiddette aree della mixitè a precise condizioni e previa approvazione del consiglio comunale stesso. La delibera ha concluso un lungo lavoro avviato nel 2004 dalla Commissione consiliare Ambiente e Territorio dopo le sollecitazioni arrivate dall'Unione industriale sulla base dei 29 progetti di recupero di aree dismesse presentati presentati. L'iter è proseguito con approvazione da parte del consiglio nel dicembre 2005 della delibera di variante che nella seduta di ieri - una volta concluso l'iter delle osservazioni e delle controdeduzioni- ha avuto il via libera definitivo.
«Alcune hanno rilevato che risposte utili potevano essere date già con una maggiore elasticità degli strumenti di pianificazione urbanistica - ha spiegato l'assessore all'Urbanistica Stefano Ciuoffo nella sua illustrazione - Da qui la proposta della Commissione Ambiente e territorio di derogare alle previsioni del Regolamento nelle aree già classificate come produttive per gli imprenditori che vorranno aumemtare le superfici per motivi legati all'azienda, per nuovi macchinari, ampliamento del personale e altri investimenti del genere. Il provvedimento è stato costruito con l'impegno e il contributo della Commissione consiliare e di tutte le forze politiche di maggioranza e di opposizion». Non si tratterà nè di un atto dovuto nè affidato alla discrezionalità dei tecnici: per mantenere il carattere dell'eccezionalità della deroga le proposte saranno vagliate dal Consiglio comunale, oltre che dalle Commissioni consiliare ed edilizia. La delibera conferma che gli edifici produttivi collocati nei macrolotti e nelle aree della mixitè, in caso di ristrutturazione, non dovranno superare i sei metri di altezza e il cinquanta per cento di copertura del lotto senza costituire nuove unità immobiliari. Ma per 'dimostrate esigenze di adeguamento funzionale o sviluppo aziendale' attestate da concreti programmi di investimento e crescita occupazionale, il consiglio comuale potrà concedere deroghe e consentire ampliamenti volumetri e in altezza. Il consiglio comunale non solo sarà chiamato a dire la sua sui piani di ingrandimento, valutando la corrispondenza alle necessità produttive e all'aumento dei posti di lavoro, ma questi dovranno tener conto delle «compatibilità urbanistiche e infrastrutturali» rispetto alle aree in cui eventualmente intervengono. In più la convenzione che sarà sottoscritta coi titolari delle aziende conterrà l'impegno «a non modificare le destinazioni d'uso», a non «frazionare l'edificio ampliato per almeno i successivi 10 anni», nonchè «l'obbligo del ripristino dello stato originario dell'edificio in caso di non rispetto degli impegni assunti».
Tra Le osservazioni presentate nell'arco di tempo previsto dalla legge è stata respinta quella presentata da alcuni privati che chiedevano l'estensione generale anche al residenziale e commerciale ed è stata invece sostanzialmente accolta quella della Regione che chiedeva la valutazione caso per caso proprio per evitare una generalizzazione della deroga, che altrimenti non sarebbe più tale.
Il presidente della Commissione consiliare 4 Tommaso Rindi ha evidenziato come ulteriore risvolto la salvaguardia delle aree libere grazie all'uso di terreni e zone già destinati al settore produttivo. Sul provvedimento sono anche intervenuti i consiglieri comunali Leonardo Becheri, Andrea Ballini, Massimo Bartoloni, Mauro Vannoni, Goffredo Borchi, Luca Roti, Giuseppe Esposito e Aurelio Donzella esprimendo per lo più soddisfazione per un atto che metterà in risalto il ruolo del consiglio.
cb
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