16/06/2006 14:27
Consiglio Comunale
Approvata l'operazione per diminuire la spesa corrente
'La rinegoziazione dei Boc farà lievitare gli investimenti'
Il costo dei mutui abbattuto di 1 milione e mezzo in 4 anni. I tempi di ammortamento si allungano, ma la rata sarà più bassa
Coniugare la massimizzazione degli investimenti con la riduzione degli interessi passivi e del rimborso dei prestiti in modo da ridurre la spesa corrente e liberare risorse che aumentino le disponibilità in conto capitale da riversare nei servizi per la cittadinanza: tradotto, significa una strategia che ha già fruttato al Comune un risparmio di 1.500.000 euro negli ultimi 4 anni e che nei prossimi 3 libererà risorse per 7 milioni di euro dando maggior respiro al bilancio e moltiplicando il numero dei cantieri aperti per realizzare infrastrutture e arricchire la città. E' questo il filo conduttore e l'obiettivo dell'operazione di annullamento dei mutui e dei prestiti obbligazionari in corso e di rinegoziazione delle emissioni obbligazionarie e dei contratti di interest rate swap, che prevedono lo scambio periodico tra due parti di flussi di cassa aventi la natura di 'interesse', approfittando del momento favorevole del mercato finanziario per contrarre o trasformare il debito con scadenze più lunghe, così come consigliato dall'advisor del Comune, la Dexia Crediop. La rinegoziazione è stata approvata ieri dal Consiglio comunale con 20 voti favorevoli, 8 contrari della Casa delle libertà e 3 astenuti di Rifondazione comunista e Sinistra per Prato viva. In sostanza, come ha spiegato l'assessore al Bilancio Roberto Bencini, si allungheranno i tempi di rimborso dei prestiti fino ad un massimo di 7 anni, ma questo permetterà al Comune di beneficiare di una rata annua inferiore rispetto all'attuale, che incide sulla parte corrente, destinando le risorse per le spese in conto capitale: «Intendiamo agire per economizzare sulla parte corrente - ha detto il vice-sindaco Bencini - attraverso una gestione attiva dell'indebitamento che non solo non penalizzi gli investimenti, ma anzi li attivi. E' un'operazione di cui andiamo orgogliosi e che ci permetterà di lavorare alla definizione di un piano triennale di investimenti per opere di vario genere e servizi che ammonta a circa 50 milioni di euro». Ad essere rinegoziati saranno il prestito 2004-2019 di cui rimane un residuo di 25 milioni di euro e un altro dello stesso periodo per un valore nominale residuo di 33 milioni di euro. L'estensione del prestito arriverà fino al 2026. La procedura di rinegoziazione fa parte di una più ampia operazione di contenimento dell'indebitamento varata dal Comune nel 2002, in base alla quale sono stati estinti e rinegoziati vecchi mutui con tassi ormai fuori dal mercato che erano stati accesi fin dal 1996 con la Cassa depositi e prestiti e con la CariPrato. Da qui il risparmio di oltre un 1.500.000 euro per l'abbattimento del costo dei mutui, passati da tasso fisso a tasso variabile, molto più basso e conveniente per l'Amministrazione comunale, ma con la possibilità di rinegoziare nel caso in cui le condizioni del mercato varino.
Maurizio Bettazzi, capogruppo di An, nel suo intervento seguito all'illustrazione di Bencini ha criticato il fatto che l'operazione non sia stata fatta già mesi fa per avere un ulteriore vantaggio e che comunque a fronte di un risparmio di un milione e mezzo 'se ne spendano 20 o 30 per i debiti fuori bilancio che questa Amministrazione si trascina'. Il capogruppo di Rc Leonardo Becheri ha avversato la tesi sostenuta da Bettazzi, sostenendo che l'obiettivo è avere un maggiore margine da renvestire nei servizi per i cittadini, 'anche se il piano degli investimenti andrebbe presentato e discusso in Consiglio comunale'.
Il vice-sindaco Bencini ha replicato che appunto non si tratta di un adelibera che viene approvata per necessità finanziarie, ma per avere condizioni migliori: «Il vantaggio non sarebbe stato maggiore rinegoziando mesi fa, perchè il tasso variabile nominale Euribor a sei mesi maggiorato di 0,15 punti era sempre uguale».
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