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Comune di Prato

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23/06/2006 15:34
Economia Presentato il progetto europeo in partnership con altri territori

La sfida della ricerca e dell'innovazione passa da “District”

Il sindaco: «E' uno degli strumenti a sostegno della pianificazione strategica e urbanistica»
Quattro regioni europee (la svedese Vastra Gotaland, l'inglese West Midlands, la tedesca Sassonia e l'italiana Toscana), che condividono la caratteristica di essere, o di esserlo ancora, costituite da “distretti industriali”, tutte alle prese con processi di trasformazione territoriale e delle proprie attività produttive: in una parola il progetto “District” per sperimentare nel concreto la possibilità di rilanciare le “economie locali” fondate su sistemi di piccola e media impresa e di accompagnarle verso quella che viene chiamata “economia della conoscenza”: ossia molta innovazione tecnologica, molta ricerca e tanto terziario avanzato a servizio delle aziende. Undici progetti, sponsorizzati dall'Unione europea, che ha messo a disposizione delle quattro regioni 6 milioni e 646 mila euro, 727 mila dei quali arrivati in Toscana, con Prato (l'altro progetto coinvolge la Provincia di Pisa) che ne gestirà circa 400 mila in virtù della partecipazione, in partnership, ai diversi programmi del Pin e di Tecnotessile e di 'Picture', il sottoprogetto specificatamente pratese, per 264 mila euro di impiego, che vede impegnati Iris, l'Università di Firenze (dipartimento di Economia e dipartimento di Sociologia), Urban. Presentazione ufficiale stamani di “District” e del sottoprogetto Picture, nella sede della società appositamente costituita dal Comune per avere i finanziamenti comunitari, in locali messi a disposizione dal Museo Pecci, da parte del sindaco Marco Romagnoli, dell'assessore allo Sviluppo economico Fabio Giovagnoli, del coordinatore Massimo Bressan e di Livia Marinetto. Il tutto benedetto dall'assessore regionale Ambrogio Brenna per il quale “District” nasce «per contrastare il rischio di declino del sistema economico toscano». Per il sindaco il progetto «è un riconoscimento di Unione europea e Regione, insieme alla possibilità di mettere in “rete” le eccellenze europee per avviare fasi di trasformazione dei sistemi distrettuali». Sullo sfondo i nuovi Fondi strutturali europei, che partiranno dal 2007, con Prato che sta uscendo dall'ob. 2 per le aree in crisi, e la necessità di godere, anche nei prossimi anni, «di finanziamenti comunitari su programmi di sviluppo, visto che i futuri Fondi saranno incentrati anche sulle città e i territori». Intanto con “Picture” l'obiettivo dichiarato è non solo dialogare con altre comunità accomunate, più o meno, dagli stessi problemi, ma fornire, per dirla con Bressan e con le parole dello stesso sindaco, «sostegno al processo di pianificazione strategica e di revisione urbanistica intrapreso dall'Amministrazione comunale». Non si tratta solo di studiare eventuali scenari prossimi o l'evoluzione del distretto, «ma di mettere a contatto le diffuse competenze che Prato ha con altre competenze e conoscenze di altri territori continentali, rafforzando i legami con centri di ricerca europei». Più nel concreto avviare programmi per cui la conoscenza sia messa a disposizione delle imprese e del loro sviluppo, perchè alla fine «senza ricerca e innovazione è difficile reggere le sfide internazionali».
718/06

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