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Comune di Prato

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29/06/2006 15:57
Ambiente Il rapporto sulla conservazione delle alberature in città

«Vogliamo far crescere bene le piante»

L'assessore Camilla Curcio: «C'è un piano per nuove piantumazioni»
«L'Amministrazione comunale non opera per abbattere gli alberi. Il nostro scopo è salvaguardare il patrimonio arboreo, ripristinarlo, con interventi che salvaguardino le piante». Esordisce così l'assessore all'Ambiente Camilla Curcio nel presentare il rapporto, non a caso denominato “La conservazione del patrimonio arboreo nella città di Prato”, predisposto da Asm e dal responsabile dell'azienda di cura del verde pubblico il dott. Marco Mascelli. Un'indagine completa sui viali alberati cittadini, per arrtivare alla conclusione, secondo le parole del dott. Mascelli, «che gli alberi, come ogni altra vita, hanno un ciclo esistenziale, per cui sono giovani, invecchiano e muoiono», e che «bisogna salvaguardare l'incolumità pubblica e la sicurezza, perchè le piante non possono venire prima delle persone». In ogni caso dopo l'intervento in via Borgovalsugana non sono in vista altre situazioni particolarmente critiche sulle arterie cittadine contornate da filari, «anche se esiste uno stato di sofferenza delle piante che vivono in città. In molti casi poi si sono scelte tipologie meno adatte per stare lungo i viali». «Non c'è comunque - specifica il presidente di Asm Adriano Benigni - nessun intervento di tipo discrezionale. L'azienda opera sulla base di dati scientifici». Il quadro generale delle 26.401 piante, 700 delle quali rientrano nella categoria “grossi alberi”, con almeno un metro di diametro del fusto, pur se disegna uno stato di sofferenza, non contempla situazioni di immediata emergenza se non per alcune strade (via Ciulli) o situazioni su cui occorre operare grandi interventi (piazza della Pietà). Semmai ci sono dati che dimostrano come non sempre, in passato, si siano effettuati impianti razionali: in molte strade, come ad esempio il viale Montegrappa, i platani, che pure sono piante resistenti, occupano la sede stradale («che non è proprio il massimo per una pianta» chiosa Mascelli) e sono a ridosso dei fabbricati, ossia hanno un ridotto spazio vitale. Curcio, Benigni e Mascelli hanno insistito molto su questo aspetto: «C'è una sensibilità, anche giusta, sulla sorte delle alberature, ma occorre porsi anche il problema di far crescere bene le piante per evitare situazioni, come nel viale Borgovalsugana, dove una pianta è caduta su una macchina, senza per fortuna procurare danni alle persone». Detto in altro modo i pini non sono proprio adatti a stare ai bordi di viali urbani e non soltanto per i problemi che creano alla manutenzione dell'asfalto e per le pigne che cadono: sul viale Galilei, lato opposto al fiume, sono sempre più piegati verso il centro della strada, perchè hanno a ridosso le abitazioni. Prima o poi, anche se non a breve, occorrerà porsi la questione della loro sorte. E poi pioppi ed ippocastani, che pure in gran numero ornano le arterie pratesi, non sono i più indicati a stare in sede urbana: sono piante poco longeve ed esposte al pericolo di agenti patogeni. Insomma c'è da stare sempre vigili. Il futuro ci riserva una programmazione delle piantumazioni, secondo i criteri scientifici stabiliti nel nuovo regolamento del verde, adotatto dall'Amministrazione comunale. Ma non serve neppure pensare che gli alberi abbattuti non saranno rimpiazzati. Intanto perchè ne sono stati piantati 130. E poi perchè anche là dove si abbatte (via Borgovalsugana) saranno posti nuovi alberi, secondo un piano già messo a punto che scatterà nella stagione appropriata alle piantumazioni. E in ultimo perchè assessorato e Asm stanno predisponendo programmi per realizzare nuovi filari. Del resto nel frattempo stanno sorgendo nuovi viali alberati: in via Galileo Ferraris, in via Meoni, via della Pace, viale della Repubblica. «C'è anche bisogno di pazienza - esclama Mascelli -. Bisogna rispettare il ciclo biologico e, quindi, di crescita delle piante». Quanto a piazza Mercatale, al centro delle discussioni, una sola battuta dell'assessore Curcio: «Non è vero affatto che pensiamo all'eliminazione del verde. Al contrario ne realizzaremo una fascia più ampia nel centro storico, che da via Arcivescovo Martini si estenda alla piazza. Dove, peraltro, gli alberi resteranno e in numero superiore agli attuali».
741/06

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