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Comune di Prato

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29/06/2006 18:36
Polizia municipale Prima giornata dei lavori dell'Assemblea Fisu

L'immigrazione al Forum sulla sicurezza urbana

Il quadro degli stranieri a Prato tracciato dall'assessore Gregori e dal prof. Rastrelli.
Circa 35mila stranieri, di cui 23mila con regolare permesso di soggiorno e 12mila clandestini secondo le stime della Questura pratese, 3500 aziende a conduzione straniera, di cui circa 2000 cinesi, immerse in un distretto tessile che complessivamente conta 35mila addetti, un fatturato di 5 miliardi di euro (circa 10mila miliardi di vecchie lire) e un tasso occupazionale ancora entro i limiti, nonostante gli scricchiolii di un sistema minato dalla concorrenza internazionale: una situazione finora tenta sotto controllo e in cui c'è ancora una forte percezione della legalità, ma su cui l'attenzione non può calare. E' il quadro emerso stamani nella prima delle due giornate dell'Assemblea generale del Forum italiano per la sicurezza urbana, apertosi in mattinata in Salone consiliare con il seminario dedicato all'immigrazione e proseguito nel pomeriggio con la tavola rotonda dei tecnici e dei funzionari del Fisu. Si tratta di un appuntamento di rilievo nazionale che ripercorre i 10 anni di attività del Forum e per il quale è stata scelta Prato come ambientazione ideale: domani tra i relatori sono attesi il sottosegretario degli Interni con delega agli enti locali On. Alessandro Paino, il presidente della Regione Toscana Claudio Martini, Alberto Pacher, sindaco di Trento e vice-presidente del Fisu, Roberto Reggi, sindaco di Piacenza, il vice-presidente Anci e sindaco di Foggia Orazio Ciliberti, Claudio Montaldo, assessore della Regione Liguria e Presidente del Fisu, il presidente dell'Upi Fabio Melilli e il presidente della conferenza delle Regioni Vasco Errani. L'apertura dei lavori è affidata al sindaco Marco Romagnoli. Stamani invece a fare gli onori di casa è stato l'assessore alla Sicurezza urbana Giuseppe Gregori, a cui sono seguiti gli interventi del sindaco di Piacenza Roberto Reggi, coordinatore del dibattito, di Giancarlo Rolla dell'Università di Genova, di Cosimo Braccesi, responsabile del servizio Promozione delle politiche per la sicurezza e della polizia locale della Regione Emilia Romagna, e di Renzo Rastrelli dell'Università di Firenze, consulente del Centro servizi immigrazione del Comune per quanto riguarda la comunità cinese. Come hanno spiegato l'assessore Gregori e il professor Rastrelli, Prato di fatto rientra da anni nei parametri fissati dal Forum della sicurezza urbana in tema di immigrazione, ma anche dalla Comunità europea, per avere una vera integrazione e non 'subire' la migrazione: «Si tratta di una situazione delicata su cui occorre esercitare dei controlli costanti - ha spiegato l'assessore - perchè l'immigrazione non degeneri in devianza. A Prato gli stranieri sono già il 20% della popolazione in tutto ed è previsto un certo margine di crescita per l'alta percentuale di bambini e ragazzi e per effetto dei ricongimenti familiari. La situazione della legalità è sotto controllo, ma il 60% dei reati è commesso da stranieri. Per questo è importante l'attività di mediazione che il Comune svolge da anni a più livelli, dai bambini agli adulti». Problemi analoghi sono presenti anche a Piacenza, come ha riferito il sindaco Reggi, dove la popolazione straniera tra adulti e ragazzi sotto i 15 anni è del 25%. «Prato per prima ha aperto una strada che è stata seguita da altre Amministrazioni in Italia - ha aggiunto Rastrelli - creando già nei gli anni '90 dei sistemi di interfaccia con cui entrare in relazione con le comunità straniere, corsi di lingua e servizi di interpretariato che hanno dato ottimi risultati. Bisogna considerare che si tratta di etnie profondamente diverse da noi per abitudini e cultura, soprattuitto per quanto riguarda i cinesi». Rastrelli ha ripercorso anche gli stadi evolutivi della presenza cinese a Prato, che oggi conta 10mila persone regolarmente residenti: circa 10 anni fa lavoravano ancora come terzisti, parte integrante del distretto, mentre oggi hanno praticamente creato un distretto parallelo che produce dal tessuto alla confezione, occupandosi non solo di abbigliamento, e con alle spalle quella che praticamente è già la prima potenza economica mondiale. Il passo successivo è l'offerta di servizi, come avviene a Milano, dove sta per essere aperto un enorme centro commerciale cinese che venderà dall'abbigliamento, all'arredamento agli elettrodomestici ed edilizia.

cb

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