30/06/2006 16:04
Finanze
Le dichiarazioni del consigliere delegato Andrea Ferlito
«Sori, non si possono alimentare illusioni»
«Non piace a nessuno fare la figura del sergente di ferro che dispensa cure di elefante. Per questo ho deciso di rompere il doveroso silenzio di tecnico». A fare queste affermazioni è Andrea Ferlito, consigliere delegato di Sori, dopo il recente sciopero dei dipendenti e «il prossimo traguardo di un anno di attività nella società di riscossione dei tributi dei Comuni di Prato e Montemurlo».
Ferlito spiega che «con doveroso senso delle proporzioni e delle difficoltà», la sua azione non è molto diversa da quella che a livello governativo il titolare della Funzione pubblica, Luigi Nicolas, si appresta a realizzare, con l'annuncio di una riduzione degli organici del 10%.
Dice Ferlito: «L'attività di Sori mette direttamente le mani nelle tasche dei cittadini, tramite il prelievo dei vari tributi e multe. Non vi sono soluzioni che prospettano situazioni che prescindano da questo contesto e che divergano dal principio generale di economicità e del servizio al cittadino. Gli orari di apertura al pubblico devono uniformarsi alle altre amministrazioni (vedi Agenzia delle Entrate), la Sori con costi equilibrati deve fornire migliori servizi ai soci e ai cittadini». In altro modo «logiche di pletoriche funzioni non sono sostenibili economicamenre».
Una non breve premessa per arrivare al punto che sta a cuore a Ferlito: «Ho incontrato spesso i sindacati e riconosco loro l'attività di stimolo per una migliore organizzazione del lavoro, ma al contempo anche da loro ho ricevuto la sensazione di come erano dubbiosi ai tempi in cui alla Sori si erano trovate a ruotare, in modo più o meno diverso, oltre 100 persone. Se l'azienda da un anno lavora con una base di circa 55 unità, è evidente che quelle precedenti erano troppe. Quindi indipendentemente dalla qualità dei singoli lavoratori, oggi è più che motivata una scelta anche selettiva del personale da integrare a tempo indeterminato».
«Molti giovani - continua Ferlito - che hanno fatto esperienza alla Sori non si aspettano futuri a part-time ma certezze. Il senso di responsabilità di chi amministra e del sindacato deve essere anche quello di non alimentare illusioni». Inoltre non va «dimenticato che Sori è nata come progetto di riscossione pubblica per tutta la provincia e che se i Comuni soci o potenzialmente interessati non trovano una economicità di gestione saranno costretti a tornare verso altre soluzioni».
A conclusione Ferlito ringrazia «i dipendenti Sori, i loro rappresentanti, gli uffici comunali e i loro responsabili, le istituzioni», perchè sostiene «mi hanno consentito di portare avanti il mio lavoro, fornendomi utili indicazioni e riflessioni senza le quali l'azienda non poteva prendere corpo».
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