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Comune di Prato

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07/07/2006 15:47
Pace Sono stati accolti dall'assessore Mazzoni

Nove piccoli Saharawi in visita stamani in Palazzo comunale

Rimarranno nel capoluogo per un mese. Gli č stato donato uno zainetto con materiale di dattico in ricordo della visita
Sono stati accolti stamani in Palazzo comunale dall'assessore al Distretto della pace Andrea Mazzoni i 9 bambini Saharawi ospiti nella provincia grazie al programma di ospitalitą firmato cinque anni fa dalla Provincia di Prato, da tutti i Comuni dell'area e dall'associazione Zemla di Vaiano, che cura la visita della delegazione. Ai piccoli, dai 7 ai 10 anni (il gruppo č composto in tutto da 10 bambini, di cui una mancava alla visita di stamani), č stato regalato uno zaino con lo stemma del Comune di Prato con matite, quaderni e altro materiale didattico. Rimarranno nel capoluogo tessile per tutto il mese dividendosi tra visite nei Comuni, giornate al mare e anche visite pediatriche in ospedale per verificare lo stato di salute. Ad accompagnarli c'era il presidente di Zemla Gianfranco Solinas e Bahi Mohamed Ahmed, giovane che viene dalle tendopoli nel deserto algerino dell'Hammada, oltre ad un ragazzo della stessa etnia che fin da piccolo vive a Prato ed ogni anno fa da interprete per la delegazione. L'iniziativa č l'ultima cronologicamente di una serie di interventi del Comune in favore della popolazione dei Saharawi, che vive profuga in tendopoli nel Sahara occidentale in una situazione climatico-ambientale al limite della sopravvivenza. E' ancora fresco il ricordo della recente catastrofe che si č abbattuta sul deserto algerino dove sono costruiti i campi profughi saharawi. Nel febbraio scorso, infatti, una alluvione ha completamente distrutto tre tendopoli danneggiando in modo grave anche strutture scolastiche e sociali. I Saharawi abitano il Sahara Occidentale, stato a sud del Marocco sull'Oceano Atlantico, colonia spagnola fino al 1975. Dopo la vendita di questo territorio a Marocco e Mauritania, che lo invasero, i Saharawi sono fuggiti verso l'unico confine praticabile, la piccola striscia di deserto che li unisce all'Algeria. Qui si sono rifugiate circa 400mila persone in immensi campi profughi. Nel 1979 il Marocco ha invaso interamente il Sahara Occidentale e i Saharawi hanno sempre chiesto la celebrazione di un referendum di autodeterminazione in cui poter scegliere democraticamente se essere uno stato indipendente o rimanere sotto il controllo del Marocco. Nonostante le varie risoluzioni Onu che indicavano tale referendum, non si č ancora arrivati ad una soluzione del conflitto. Come ha testimoniato lo stesso Bahi Ahmed, le condizioni si sono alleviate grazie alla stipulazione di gemellaggi, patti d'amicizia e all'ospitalitą dei bambini nei periodi estivi. Adesso in Italia sono infatti arrivati in tutto 500 piccoli Saharawi: «Siamo vicini a questo popolo da anni - ha detto l'assessore Mazzoni - Solo poche settimane fa il Consiglio comunale ha votato una mozione di solidarietą per i Saharawi, in lotta per ottenere l'autodeterminazione». Prato č inoltre gemellata con la cittą di Bir-Lehlu dal 1999.

cb

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