12/07/2006 16:10
Economia
L'incontro di “area metropolitana” a Palazzo Novellucci
«Scelte coerenti e tempi precisi per gli interventi»
Per il primo cittadino «l'integrazione dei sistemi territoriali è condizione per valorizzare le loro specificità»
«C'è bisogno di una strategia chiara e di convergenze sulle cose da fare. Ma soprattutto bisogna definire i tempi di decisione e di realizzazione degli interventi, che non possono essere genericamente affidati alla durata dei programmi dei mandati amministrativi». Sono le parole finali con le quali il sindaco di Prato Marco Romagnoli ha chiuso il suo intervento che ha inaugurato, stamani in Palazzo Novellucci, la riunione di “area metrppolitana” delle istituzioni di Firenze, Prato e Pistoia, con il presidente della Regione Claudio Martini e l'assessore regionale Agostino Fragai, al cospetto delle categorie economiche e sociali.
Per il sindaco di Prato «occorrono politiche coerenti ai diversi livelli istituzionali, dall'Unione europea al governo regionale, all'interno di un contensto di concertazione, in cui anche i soggetti sociali, oltre alle istituzioni, devono assumersi le loro responsabilità».
Romagnoli si è dichiarato d'accordo con la Regione col Piano regionale di sviluppo (Prs), quando colloca fra i suoi aspetti centrali «il rilancio dell'industria», soprattutto in un'area metropolitana «che produce già i suoi effetti ed è già fortemente integrata». Un'economia che si «articola in sistemi territoriali, di cui devono essere valorizzate le specificità ma che ha bisogno anche di trovare sinergie. L'interesse di Prato è infatti individuare gli strumenti per il rilancio delle proprie imprese».
Ma oltre a ciò Romagnoli ha chiesto anche che nel Prs si tenga conto della peculiarità pratese come terra di immigrazione: «La presenza di stranieri prevista in Toscana per il 2020 a Prato c'è già. Il terriorio provinciale può essere un laboratorio per le strategie di inclusione. C'è nessità di politiche di ampio respiro, che affrontino i molteplici aspetti della questiuone».
Quanto alle risorse «è un nodo non da poco, da affrontare anche con le parti sociali, poichè la situazione degli Enti locali non è delle migliori».
808/06
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