14/07/2006 15:49
Consiglio Comunale
Approvato il regolamento degli alloggi per gli immigrati
«La legalità è la prima condizione per una vera integrazione»
Unione e Casa delle libertà votano sì, Rifondazione e Sinistra per Prato viva si oppongono.
«Si tratta di uno strumento che pone in capo a ciascuna parte le proprie responsabilità, dal padrone di casa al datore di lavoro, all'immigrato, la Questura, il Comune e anche la Sori: la legalità è la pre-condizione dei diritti e il regolamento servirà proprio a non considerare i migranti solo come forza lavoro, ma come cittadini membri della comunità». Con queste parole l'assessore alla Multiculturalità Andrea Frattani ha illustrato il regolamento per il rilascio dei certificati di idoneità alloggiativa, approvato ieri con 34 voti favorevoli, espressi da Ds, Margherita, Comunisti italiani, Italia dei valori (i Verdi non hanno partecipato alo voto), Casa delle libertà e lista Taiti per Prato, e 3 contrari di Sinistra per Prato viva e Rifondazione comunista. Un'insolita geografia di voto, dovuta alle aspre critiche degli ultimi giorni della deputata Mercedes Frias di Rifondazione nei confronti del regolamento messo a punto dall'assessorato alla Multiculturalità.
Lo strumento normativo come è noto prevede che il certificato di idoneità alloggiativa imposto dalla legge Bossi-Fini per ottenere il rinnovo del permesso di soggiorno venga rilasciato dopo un'istruttoria del Comune che controlla il pagamento di Ici e Tia e la condizione dell'alloggio, per evitare sovraffollamenti ed usi impropri. Il testo, limato da 13 emendamenti di natura linguistica più che di sostanza presentati dalla Commissione consiliare Affari istituzionali e dalla giunta, ha ricevuto il plauso del centrodestra, che l'ha definito un provvedimento di civiltà: «Gli immigrati che vengono a lavorare nel nostro territorio non devono essere schiavizzati - ha detto il capogruppo di an Maurizio Bettazzi - e non è nè giusto nè dignitoso che si permetta che vivano ammassati in stanzoni o spazi inadegauti e senza servizi igienici. Bisogna rendersi conto della realtà e aprire gli occhi di fronte a 17.000 permessi di soggiorno rilasciati ogni anno dalla Questura». Di opposta opinione il capogruppo di Rifondazione comunista Leonardo Becheri, a cui ha fatto eco Mauro Vannoni di Sinistra per Prato viva: «E' giusto agire contro l'illegalità, ma non è questo il modo: non si può condizionare il rinnovo del permesso di soggiorno all'alloggio idoneo e al pagamento delle imposte, perchè questo farebbe aumentare la clandestinità. Gli immigrati non si divertono certo a stare in 10 in una casa». «E' un fatto di civiltà stabilire che ad una persona sia garantita una sistemazione dignitosa - ha ribattuto con toni accesi l'assessore Frattani - Sappiamo che molti immigrati vivono nei capannoni, non facciamo finta di niente. Stiamo parlando di uno strumento cogente ed intersettoriale, perchè abitazioni dignitose e il contributo alla spesa pubblica sono cose che riguardano tutta la città. Forse non ci si rende conto che si parla di ben 35mila immigrati. Mi è dispiaciuto leggere che il provvedimento e la città siano stati associati alla Lega nord, come se un assessorato appositamente dedicato alla multietnicità non contasse, la spesa comunale per mediatori culturali, interpreti, corsi e molto altro fatto per una vera integrazione. Sarebbe questa la città della Lega?»
Parole dure verso la parlamentare Frias anche da parte della presidente della Commissione 1 Elisabetta Carullo: «E' già la seconda volta che la deputata si lancia in queste invettive attaccando il Comune su questioni solo di sua competenza senza però mettersi a disposizione della città per parlare dei problemi legati all'immigrazione». Aurelio Donzella dell'Italia dei valori ha invece sottolineato che 'il regolamento spezza il cerchio dello sfruttamento dell'immigrazione', concetto ribadito anche da Luciano Bartolotti dei Ds.
cb
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