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Comune di Prato

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20/07/2006 16:33
Consiglio Comunale Con 26 voti favorevoli del centro sinistra e 11 dell'opposizione

Approvato il consuntivo di gestione 2005

L'avanzo di amministrazione è di 7.337.000 euro.
Dopo un dibattito-fiume è stato approvato ieri il consuntivo della gestione 2005 con 26 voti favorevoli della maggioranza di centro sinistra, più la lista Taiti per Prato, e 11 contrari espressi dall'opposizione (Casa delle liberta, Rifondazione comunista e Sinistra per Prato viva). Si tratta del rendiconto del primo bilancio di questa Amministrazione, nato in un contesto di tagli nazionali agli enti locali e che ha dovuto fare i conti con la forbice del Governo sul 50% del fondo sociale, ma che è riuscito a rimanere in linea con le previsioni mantenendo attivi tutti i servizi ai cittadini e confermando il rispetto degli equilibri e del patto di stabilità. Questo ha fatto calare l'avanzo di Amministrazione, che si è attestato su un risultato di gestione pari a 7.377.000 euro. Di questi 3 milioni sono vincolati dal versamento alla Cassa depositi e prestiti per il patto di rientro, 'un notevole vantaggio' - ha spiegato l'assessore al Bilancio Roberto Bencini - 'per ridurre gli interessi e la spesa corrente, da cui saremo comunque svincolati nel 2008'. La parte restante sarà utilizzata per coprire i debiti fuori bilancio. Questa è una delle criticità indicate nella relazione dei sindaci revisori, insieme al controllo delle società partecipate dal Comune. «Nonostante le difficoltà siamo riusciti a chiudere con un avanzo di 7 milioni di euro - ha detto il vicesindaco Bencini nella propria relazione - I tagli imposti a metà anno nel 2004 e nel 2005 dal Governo Berlusconi infatti non hanno avuto l'effetto di contenere la spesa, tutt'altro, perchè noi abbiamo dovuto comunque far fronte ai servizi alla persona anche se i trasferimenti statali sono stati drasticamente diminuiti. Ci siamo arrampicati sugli specchi per poterlo fare, ma siamo orgogliosi di esserci riusciti. E' vero che non siamo stati in grado di ridurre la spesa complessiva, ma è inevitabile se le norme che ribaltano tutto arrivano a luglio, a metà esercizio. Nonostante ciò, c'è più equilibrio nelle spese dei Comuni che non in quelle dei Ministeri, dove si presentano risultati di gestione sballati». Nel dibattito che è seguito l'opposizione non ha risparmiato critiche alla maggioranza, soprattutto sulla quantità di debiti fuori bilancio e sulla necessità affrontare la questione dei bilanci e dell'attività delle partecipate: «Dal consuntivo si verifica la bontà dell'operato dell'Amministrazione, quanto è stato fatto e come - ha esordito il capogruppo di Forza Italia Goffredo Borchi - Non può essere più rinviato un serio dibattito in termini politici sull'attività delle società a cui il Comune partecipa, sulle loro attività e i loro utili, soprattutto per decidere se utilizzare i ricavi per applicare delle deduzioni tariffarie, in un momento di crisi così difficile per tutta la città, o se reinvestirli, perchè se come accade per alcune aziende gli utili sono altissimi non si capisce perchè le tariffe sono raddoppiate. Sui debiti fuori bilancio evidentemente alcuni settori non hanno svolto il loro compito di segnalare le situazioni da cui possono emergere nuovi debiti, ma è chiaro che non possiamo continuare a rimanere in balia delle onde». Ha rincarato la dose Giovanni Luchetti dello stesso partito: «Stiamo assistendo alla resa dell'Amministrazione comunale di fronte alla strapotere delle partecipate e alla necessità di verificare il rispetto degli equilibri e degli indirizzi. Avevamo segnalato il pericolo anche quando Sori l'anno scorso ha chiuso con un utile di 1.000 euro di fronte alla perdita di oltre 1 milione, o nel caso Pecci. Stessa cosa si deve dire dei debiti fuori bilancio, che si presentano ogni settimana perchè c'è una scarsa attenzione degli uffici a delineare qual'è la situazione reale e precisa». La consigliera Ds Rita Romagnoli ha accusato la Casa delle libertà di essere interessata alla questione delle partecipate solo per fare polemica e solo per certi aspetti, mentre il collega Massimo Bartoloni, presidente della Commissione consiliare Bilancio, ha riportato l'attenzione sul fatto che l'Amministrazione è riuscita ad avere un avanzo di oltre 7 milioni di euro, 'che non ci sono stati regalati' e che al centro dell'attività delle partecipate deve esserci la soddisfazione dell'utente, 'è questa la vera riflessione da faee sui servizi pubblici'. «Nel 2003 l'avanzo fu di 17 milioni di euro, nel 2004 di 11 milioni e ora scendiamo a 7 - ha replicato Maurizio Bettazzi di An - C'è un evidente tendenza al ribasso, perchè nonostante i paletti imposti dal Governo Berlusconi, contro cui si è tanto protestato, la spesa corrente continua a crescere: è aumentata di 8 milioni risèpetto al 2004 e di 15 rispetto al 2003». Per il capogruppo della Margherita Luca Roti il consuntivo ribadisce la vocazione sociale di Prato per aver mantenuto il livello dei servizi in un periodo di difficoltà per la città, mentre Leonardo Becheri di Rifondazione comunista ha chiesto ancora una volta con forza una discussione dedicata esclusivamente alle partecipate, 'non per fare la caccia all'errore, ma per salvaguardare i servizi pubblici'. A questo proposito Aurelio Donzella dell'Italia dei valori si è impegnato a promuovere un nucleo operativo per realizzare un'analisi accurata di tutte le aree amministrative dove i debiti si formano e su come si formano, in modo da raggiungere un protocollo di prevenzione.

cb

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