01/09/2006 14:00
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Famacie comunali: «Verificare la possibilità di vendita»
Farmacie comunali in vendita? L’ipotesi non è affatto da escludere. «Ho incaricato il vice sindaco Bencini di verificare la fattibilità delle cessione della quota di Pratofarma ancora in possesso del Comune — ha annunciato il sindaco Marco Romagnoli —. Si tratta di un servizio non più strategico per l’amministrazione, tanto più alla luce del decreto Bersani sulle liberalizzazioni».
Nei prossimi giorni l’operazione sarà così meglio definita nei dettagli. Il Comune oggi detiene il 20 per cento del pacchetto azionario della Farmacie Pratesi Pratofarma spa, presente sul territorio con 15 farmacie e un dispensario. Dal luglio del 2001 il controllo della società è infatti passato ad Admenta spa, azienda del gruppo tedesco Celesio, che in Italia gestisce 162 farmacie. Quando la giunta decise la privatizzazione, all’inizio della scorsa legislatura, le polemiche e le proteste da parte dei sindacati e dei dipendenti furono molto accese. Il passaggio di mano della maggioranza del capitale venne alla fine accettato, anche a fronte di una serie di garanzie per i lavoratori che nel frattempo sono aumentati. Oggi Pratofarma conta un centinaio di dipendenti, nel 2005 ha chiuso il bilancio con un utile di oltre 114mila euro, contro i 23mila del 2004. E’ possibile che l’annuncio del sindaco possa creare di nuovo malumori e proteste, ma è anche vero che, con la sola quota del 20 per cento, l’amministrazione comunale di fatto conta già abbastanza poco nella gestione della società. Difficile prevedere quanto la dismissione delle farmacie possa fruttare alle casse municipali, l’obiettivo è comunque ottenere intorno al milione e mezzo di euro, da destinare a investimenti più essenziali per la città.
Infine, qualche curiosità. Il Comune iniziò a occuparsi di farmacie nell’ormai lontano 1963, con l'inaugurazione del punto vendita di via Firenze, poco dopo toccò alla farmacia comunale numero 3 di piazza Mercatale, la prima aperta anche di notte. Nel 1974, quando i punti vendita di proprietà del Comune erano diventati nove, venne costituita l’Azienda farmaceutica municipalizzata, cioé l’«antenata» dell’attuale Pratofarma. Rispetto a quegli anni molte cose sono cambiate e la vendita dei farmaci non è più considerata un servizio pubblico essenziale. Ma quel restante 20 per cento del capitale della spa delle medicine è per il Comune una delle poche proprietà rimaste da poter mettere sul mercato...
* L'articolo è apparso sulla Cronaca di Prato del quotidiano “La Nazione” in data 31.08.2006 a firma di Anna Beltrame
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