14/09/2006 17:08
Scuola
La visita stamani nel plesso di via delle Gardenie
Il sindaco inaugura l'anno alla “Don Milani”
In una classe lo hanno accolto cantando una vecchia canzone di Gianni Morandi, in un'altra è stato circondato dai bambini della scuola dell'infanzia, poi è stato attorniato dai ragazzi delle elementari: per il sindaco Marco Romagnoli l'inaugurazione dell'anno scolastico all'istituto comprensivo “Don Milani” è stata un momento di festa.
Ricevuto dalla direttrice Maria Grazia Ciambellotti e accompagnato dal dirigente dell'Istituto provinciale scolastico Davide Biccari, insieme all'assessore alle Politiche scolastiche Giuseppe Gregori e a funzionari dell'assessorato, il sindaco si è intrattenuto a colloquio con le maestre e gli insegnanti e ha parlato con i piccoli studenti.
L'occasione della visita nel plesso scolastico di via delle Gardenie è stata data dall'inaugurazione ufficiale, con tanto di taglio del nastro, della nuova sezione di scuola materna, una delle quattro assegnate di recente dal ministero.
Il sindaco al termine del proprio giro all'istituto “Don Milani” ha colto anche l'occasione per inviare un saluto «di buon lavoro a tutto il personale della scuola, ai ragazzi e agli studenti, e alle loro famiglie».
«L'Amministrazione comunale - ha detto il sindaco - è in prima fila nell'assicurare che gli studi procedano nel modo più sereno possibile». Prato è una realtà particolare, per molti aspetti “speciale”: il sindaco ha ricordato l'alto numero di bambini stranieri da inserire a scuola, con tutti i problemi connessi, e le nuove necessità in termini di edilizia scolastica: «Il Comune interviene anche là dove dovrebbe essere lo Stato a farlo. Il nostro programma di investimenti prevede la costruzione di nuove scuole, o comunque la loro ristrutturazione per far fronte ad esigenze in crescita».
Apertura d'anno scolastico tranquilla. Lo dice l'assessore Gregori: «Sì, tutto è proceduto nel migliore dei modi». Lo confermano in assessorato: «Non abbiamo avuto segnalazioni di difficoltà nè ci sono genitori che si sono rivolti ai nostri uffici per lamentarsi di qualcosa».
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