18/09/2006 12:25
Sport
Si apre oggi, 18 settembre, con l'arrivo delle squadre
Trofeo Aurora, questa settimana la dodicesima edizione
La kermesse, basata sulla competizione amichevole, è patrocinata dall'assessorato allo Sport
Ritorna per la dodicesima volta il Trofeo Aurora, un torneo patrocinato dall'assessorato allo Sport, che fa dello sport un veicolo di aggregazione e vicinanza e dove regna lo slogan olimpico del barone De Coubertin: “L’importante non è vincere, ma partecipare”. Il trofeo, che si apre ufficialmente oggi, 18 settembre, con l’arrivo delle squadre partecipanti, vuole coinvolgere tutta la città e tutte le fasce di popolazione che la abitano: l'idea è di creare, per una settimana - quella in corso - un vero e proprio festival ricco di tornei sportivi, spettacoli, dibattiti e workshop, una vera e propria kermesse europea, alla quale prenderanno parte rappresentative di polisportive provenienti da tutta Europa (Francia, Germania, Regno Unito, Belgio, Spagna) oltre ad una sorta di rappresentativa Toscana delle Polisportive.
Il torneo prende le mosse dal progetto 'Polisportiva Aurora', portatrice di 'una cultura sportiva' diversa in cui viene valorizzato il senso ludico della partecipazione, della competizione amichevole, del benessere, del divertimento recuperando il senso della 'gratuità' della relazione sociale non violenta (contrariamente a quanto accade attualmente nelle competizioni 'ufficiali').
Fra una partita di calcio, basket e pallavolo, ci saranno anche incontri e dibattiti su salute mentale e disagio psichico. Non mancheranno gli spettacoli e due fra questi meritano una particolare segnalazione: martedì presso la Casa delle Associazioni, alle 21, il concerto di Piero Benvegnù (uno show acustico in cui il musicista proporrà i suoi successi riarrangiati per l'occasione in chiave acustica); giovedì sera nei giardini di via Pomeria una grande grigliata accompagnata dalle percussioni internazionali di Luis Agudo (musicista argentino, abituato ad esibirsi in situazioni inconsuete). Entrambi gli artisti hanno accettato l’invito ad esibirsi gratuitamente, dimostrando grande sensibilità verso le problematiche di carattere sociale.
Inoltre, giovedì 21 settembre presso la Sala delle Colonne dell’Ospedale di Prato, sarà presentato un progetto europeo, il progetto Leonardo: “Spot-Light”.
La conclusione della manifestazione sportiva è venerdì 22 settembre con le finali del calcio. Ma tanto l’importante non è vincere, è partecipare tutti.
La storia
La Polisportiva Aurora nasce insieme al torneo, nel 1994. Il primo torneo si chiamava “Pallastrada” ed è frutto dell’idea di un utente del dipartimento di Salute Mentale. “Perché, invece, che giocare tra i 4 muri di un centro diurno, non usciamo a condividere il gioco con tutti coloro che vogliono partecipare?” Semplice e rivoluzionario. Nasce l’associazione Aurora, che fa psichiatria di comunità. Ad essa prendono parte utenti, familiari e volontari. Dopo 12 anni i risultati sono questi: l’Aurora è autogestita e autofinanziata, conta oltre 200 soci, organizza un torneo sportivo di livello internazionale. Ed ogni decisione è frutto di una partecipazione collettiva, tanto è vero che i soci si ritrovano quasi una volta alla settimana. Obiettivo di Aurora, ma in realtà di tutte le polisportive, è quello di promuovere attività, iniziative che possano essere gestite dai diretti interessati in modo da rendersi protagonisti della gestione del tempo libero. E il contesto partecipativo può essere arricchito anche da elementi di integrazione socio-lavorativa, quale l’autogestione di strutture e servizi sportivi da parte dei soci delle polisportive.
E’ così che ogni anno il trofeo Aurora cresce e si allarga. Come un mosaico che aggiunge un nuovo tassello. Difficile per la comunità ignorare quello che fa la polisportiva “Aurora”. Tra le righe significa che attraverso la partecipazione, e rompendo l’isolamento proprio di una società chiusa, si può combattere qualunque forma di disagio. Meglio se divertendosi e facendo sport. Di corsa dietro un pallone (calcio), spingendolo al di là di una rete (pallavolo), stando a contatto con la natura, al mare (vela) o per i boschi (trekking). Sono questi i momenti in cui preferibilmente si cimentano gli utenti della polisportiva, ma sono anche i momenti in cui molti di noi ritrovano energia, entusiasmo, voglia di stare insieme.
Quest’anno ci saranno anche alcuni detenuti della casa circondariale di Prato che, dopo le opportune verifiche dei magistrati competenti, saranno autorizzati ad uscire dal proprio isolamento coatto per condividere questo momento e curare l’accoglienza delle polisportive straniere ospitate presso l’ostello di Villa Fiorelli.
1005/06
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