22/09/2006 13:50
Sociale
Nell'ambito del XII trofeo International Aurora
Spot light, un progetto europeo che nasce a Prato
La presentazione nella sala delle Colonne all'Ospedale
Nell'ambito della dodicesima edizione del trofeo International Aurora - cui il Comune anche quest'anno ha dato il proprio patrocino - è stato presentato il progetto “Spot-Light”. Una platea numerosa e interessata, costituita dai rappresentanti delle polisportive italiane ed europee in questi giorni ospiti nella nostra città, ha seguito gli interventi illustrativi del progetto che si sono succeduti nella sala delle Colonne dell’Ospedale di Prato: Marco Armellini (Dipartimento Salute Mentale Prato), Roberto Grelloni (Associazione nazionale polisportive per l’integrazione sociale, ANPIS), Bruno Cravedi (direttore generale Asl 4), Ione Toccafondi (direttrice del carcere de La Dogaia), Pino Pini (Unità funzionale Salute mentale di Prato), Aldo Milone e Irene Gorelli (Assessori allo Sport per Comune e Provincia di Prato).
“Spot-Light”, il progetto Leonardo Da Vinci (formazione continua) finanziato con fondi europei, si propone di individuare strumenti e strategie innovative per migliorare la formazione degli operatori coinvolti nel processo di integrazione sociale dei pazienti psichiatrici. E’ il tentativo di fare un passo avanti collettivo a partire dai territori e dalle reti sociali che nei territori supportano l’attuazione delle politiche sociali e sanitarie per la salute mentale. “. Nel progetto sono coinvolte 5 polisportive italiane (Polisportiva Aurora – Prato; Polisportiva Solidalea – Ancona; Polisportiva Idea – Napoli; Polisportiva Baraonda – Terni ; Polisportiva Alchimia – Grottaferrata) e altrettante europee (Psylos – Leuven, Belgio; Advocacy Perpignan – Perpignano, Francia; Coaster – Oxford, Inghilterra; Initiativesozialen Reha – Brema, Germania; Centre Assistencials dr Emil Mira i Lope – Barcellona, Spagna), tutte ospiti del trofeo International Aurora. Ognuno dei cinque gruppi andrà ad incontrare uno dei cinque partner europei per approfondire la conoscenza reciproca e giungere ad una sintesi condivisa: obiettivo comune è quello di realizzare una rete europea stabile in grado di esprimere iniziative e progettualità comuni e di consentire uno scambio costante di buone prassi.
L’ esperienza si è ulteriormente arricchita grazie alla collaborazione con il carcere di Prato (“una collaborazione nata per caso, ma entusiasmante, come può esserlo l’incontro di due sensibilità ai margini del sistema sociale”, ha spiegato la direttrice, Ione Toccafondi), cosicché a curare l’accoglienza e l’accompagnamento delle Polisportive, ospiti di Villa Fiorelli, sono stati chiamati tre detenuti della Dogaia.
E’ un progetto “nato a Prato, grazie allo stimolo e alla sollecitazione della polisportiva Aurora”, ha sottolineato l’assessore allo Sport della Provincia di Prato, Irene Gorelli. L’assessore allo Sport del Comune, Aldo Milone ha sottolineato che “lo sport è l’unico veicolo di integrazione e benessere, ben più di qualunque farmaco”. E vista la scarsità di mezzi, ha invocato ironicamente un aiuto da parte dell’Asl, “investiamo in sport invece che in medicinali”. Il direttore generale dell’Asl, Bruno Cravedi, ha elogiato l’Aurora e il progetto Spot-Light, “perché è un modo di fare salute”. Nella ricerca del benessere le risorse prime non sono i camici bianchi ma tutti i cittadini.
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