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Comune di Prato

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12/10/2006 18:59
Consiglio Comunale Aperta la disussione con una relazione dell'assessore Ciuoffo

Urbanistica, inizia la revisione del piano strutturale

Il sindaco Romagnoli: «Si apre una fase politica nuova con chiarezza di idee e obiettivi»
«Non solo case e fabbriche ma servizi, perchè una città è un sistema di relazioni che va vissuto, sentito, partecipato». E' questa l'indicazione che l'assessore all'Urbanistica Stefano Ciuoffo ha offerto al Consiglio comunale in apertura del dibattito sulla revisione al piano strutturale. Una lunga introduzione, con applauso finale dai banchi della maggioranza, per spiegare ai consiglieri che la pianificazione urbanistica è altra cosa rispetto al passato e che più che di «volumi, altezze, sagome, cosa si fa e dove lo si fa», si tratta di ragionare sulle idee «perchè le città non si disegnano, si vivono, si immaginano, si sentono». Il tutto inserito in un profilo che sperimenta la nuova legge regionale di governo del territorio e guarda anche all'area metropolitana, superando però una fase della programmazione di area vasta «servita solo a riempire le librerie» per concentrarsi su pochi punti, in primis mobilità e università, e «su cosa possiamo fare, quando e con quali risorse». Insommma, per stare alla successiva dichiarazione del sindaco Marco Romagnoli, a sostegno dell'impianto presentato da Ciuoffo, «l'apertura di una fase politica nuova, nella quale siamo riusciti a superare decisioni e resistenze dei partiti per finalmente avviare con chiarezza di obiettivi e di idee forti la revisione del piano strutturale». «Un processo - nelle parole del sindaco - nel quale avremo la fattiva collaborazione della Regione, sia per quanto riguarda gli aspetti territoriali che per la dimensione metropilitana». La premessa da cui è partito Ciuoffo, nella sua relazione, è che l'attuale Piano Secchi, che pur contiene «un disegno di alta qualità e valido in molte sue previsioni», si fonda su presupposti che oggi non esistono più, soprattutto per quanto concerne la crescita economica e la struttura demografica della popolazione pratese, innervata negli ultimi anni da una consistente immigrazione straniera. Per Ciuoffo il piano «è stato attuato in parte, mentre in altre parti non si registrano gli esiti attesi». Per questo c'è bisogno di una revisione del piano strutturale «che ci consenta di avvicinare gli esiti alle attese», ma non seguendo i criteri dei vecchi piani regolatori in cui tutto è definito nei minimi dettagli. Il nuovo piano strutturale deve soprattutto stabilire due cose: a) le cosiddette, nel linguaggio dell'assessore, «invarianti», ovvero il patrimonio territoriale intoccabile, da salvaguardare e tutelare; b) le risorse strategiche da mobilitare per valorizzare i processi economici e sociali, poichè «la conservazione ad ogni costo non è utile». Ma anche là dove si potrà intervenire saranno posti vincoli, dal momento che il Comune non «intende affatto affidarsi alle mani libere». L'assessore Ciuoffo li sintetizza col termine “perequazione” e spiega: «Per ogni metro costruito ce ne vorranno altrettanti in infrastrutture, ambiente e servizi. Una cosa deve essere chiara: constrasteremo la formazione di rendite di natura fondiaria». Se questo è l'impianto, che ha i suoi capisaldi nella Declassata e nei progetti che per questa si profilano per l'area ex Banci («deve essere il luogo di rappresentanza della città, della formazione di una sua nuova identità»), nelle cosiddette “aree dismesse” a partire dal Macrolotto zero, nel sistema ambientale realizzando il sistema dei parchi, l'ulteriore scommessa da compiere è quella di «una nuova architettura per dare vita a belle cose, riutilizzando il patrimonio edilizio esistente e sostituendolo senza rimpianti là dove non è nobile e non è bello». L'idea di fondo è «consumare meno territorio e meno suolo», dando spazio ad un progetto di città che è prima di tutto «un atto politico più che tecnico», con la politica che deve «assumersi pienamente le proprie responsabilità».
1090/06

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