18/10/2006 16:56
Immigrazione
Il documento della giunta da consegnare all'on. Lucidi
Diritti e doveri, le richieste per cambiare la legislazione
Prato avanza la richiesta di passare ai Comuni il rinnovo dei permessi di soggiorno
Una lunga trama di riunioni, al mattino prima coi capigruppo consiliari poi con i rappresentanti delle categorie economiche e sociali, nel pomeriggio in Palazzo comunale coi membri della commissione consiliare “Politiche sociali e formative” (presente anche l'assessore alla Scuola Giuseppe Gregori) e, a sera, in via Filicaia, nei locali del Laboratorio del Tempo, con le comunità migranti. A tutti l'assessore alla Città multietnica Andrea Frattani illustrerà domani, giovedì 19 ottobre, il documento, predisposto e approvato dalla giunta, che il sindaco Marco Romagnoli consegnerà all'on. Marcella Lucidi, sottosegretaria al ministero dell'Interno con delega ai problemi dell'immigrazione, in visita a Prato lunedì prossimo 23 ottobre.
Quattro cartelle per chiedere modifiche alla legislazione vigente, con proposte e ipotesi che derivano dall'esperienza diretta compiuta sul campo nella città tessile. Tre soprattutto le richieste formulate dall'esecutivo municipale: il passaggio di competenze in materia di rinnovo dei permessi di soggiorno dalle Questure ai Comuni, con l'amministrazione pratese che, come recita il documento, «si candida ad assolvere il compito di Comune sperimentatore»; il superamento della normativa flussi, la cui «programmazione deve essere fortemente in linea con le esigenze del mercato del lavoro locale» rivalutando la funzione dei Centri per l'impiego, per evitare come avviene ora la «concentrazione in aree a forte densità migratoria»; l'introduzione di sanzioni più severe per chi utilizza manodopera irregolare fino «alla revoca del permesso di soggiorno» se il titolare dell'azienda è extracomunitario, e l'inasprimento delle pene per chi commette gravi reati fino a misure «per facilitare l'espulsione», anche tramite norme che rendano più agevole l'identificazione personale.
La giunta peraltro non si limiterà solo alle richieste ma presenterà alla sottosegretaria Lucidi il “caso pratese”. Nel documento sono presenti i numeri del fenomeno migratorio: circa 3000 imprese straniere con 20 mila occupati nei vari comparti dell'economia locale, un totale di soggiornanti stimabile in 30 mila persone, coi residenti stranieri che solo a Prato sfiorano quota 22 mila, per una percentuale sul totale degli abitanti attorno al 20%. Insomma, per dirla con le parole dello stesso documento, il distretto pratese «ha forti caratteri di specificità».
La filosofia della riforma legislativa chiesta in materia di immigrazione si basa sul binomio «diritti e doveri».
Sul piano dei diritti Prato chiede l'introduzione del “diritto di voto amministrativo” per gli immigrati subordinandolo, ai fini di una reale capacità d'esercizio, alla «conoscenza linguistica e delle più elementari norme che regolano la vita civile del Paese»; maggiori strumenti e risorse agli Enti locali espresamente dedicate per la scuola, i servizi sociali, la salute, i sevizi di accoglienza, la formazione anche lavorativa e imprenditoriale, i percorsi di alfabetizzazione linguistica e di mediazione culturale; interventi e misure per garantire il diritto allo studio ai bambini e ai giovani migranti, anche attraverso deroghe specifiche, per realtà come quella pratese, all'ordinamento degli organici scolastici, da conseguire con l'eliminazione dei limiti temporali nella formazione degli organici e con la previsione di centri per l'insegnamento intensivo della lingua italiana. Il documento chiede pure che sia reintrodotta nella legislazione la figura del garante per l'ingresso e la ricerca dell'occupazione. Inoltre si avanza l'ipotesi, per tutti coloro che sono vittime della tratta di esseri umani, e contro lo sfruttamento lavorativo, che sia inserita nella legislazione la categoria del “permesso umanitario” per i familiari che nel paese d'origine rischiano di essere vittime della malavita.
Sul piano dei doveri oltre a rinvii specifici a regolamenti e leggi regionali e locali per quanto concerne il commercio, l'edilizia residenziale, l'istruzione e l'assistenza sociale, la giunta rinnova la richiesta di norme e adempimenti maggiormente responsabili per chi concede in affitto unità o porzioni immobiliari, onde evitare il sovraffollamento abitativo, nonchè misure per contrastare l'evasione fiscale, ribadendo a tal proposito il criterio dell'idoneità alloggiativa.
1112/06
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