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Comune di Prato

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10/11/2006 14:11
Consiglio Comunale Dibattito fiume sugli indirizzi della revisione

Piano strutturale, la sfida è governare la trasformazione

Condiviso l'impianto generale della revisione. Respinti i due ordini del giorno del centrodestra e di Rifondazione
Al termine di una seduta fiume sconfinata oltre la mezzanotte è stato approvato dalla maggioranza di centrosinistra più Taiti il documento di indirizzo per la revisione del Piano strutturale, illustrato dall'assessore all'Urbanistica Stefano Ciuoffo. Contraria tutta l'opposizione, che ha dichiarato di apprezzare l'impianto e le ragioni della revisione espressi dall'assessore, ma con molte perplessità sull'operatività delle scelte, sulla concretizzazione e sulla loro condivisione e discussione. A latere sono stati presentati due ordini del giorno, uno di An e Forza Italia, l'altro firmato da Rifondazione comunista e Sinistra per Prato viva, poi respinti entrambi al momento del voto: il documento del centrodestra ha ottenuto 27 voti contrari (la maggioranza più Rifondazione, Sinistra per Prato viva e Taiti) e 5 favorevoli (i sottoscrittori), mentre quello di Rc ha riscosso 4 voti a favore (i firmatari più Tommaso Rindi dei Verdi), un astenuto (Moreno Zazzeri dei Comunisti italiani) e 27 contrari (maggioranza più Casa delle Libertà). Il documento di An e Fi è stato illustrato dal capogruppo azzurro Goffredo Borchi: «Siamo soddisfatti dell'avvio del processo di revisione, più volte sollecitato dall'opposizione, un obiettivo che non poteva più essere rimandato. Il piano strutturale dovrebbe puntare ad un sempre maggiore coinvolgimento dei privati nel ridisegno territoriale della nostra realtà e il coinvolgimento dovrebbe essere fin da ora previsto nella rinascita del Macrolotto 0, riqualificandolo come zona residenziale. Il comune dovrebbe passare da ente pianoficatore ad ente valutatore, puntando alla qualità architettonica, a Prato da sempre trascurata, ed eliminare i vincoli di altezza degli edifici recuperando terreno per il verde e le infrastrutture, rendendo davvero la città al passo con i tempi». Tra le proposte dei due gruppi l'accelerazione dei tempi per dare risposte urgenti sul Regolamento urbanistico, riqualificare il Macrolotto 0, le frazioni e lavocazione industriale dell'area, definire la funzione dell'area ospedaliera. La richiesta più forte di Rc e SPv è stata invece l'apertura di un forum pubblico, più ampia rispetto ad associazioni di categoria, sindacati e parti sociali, sull'aggiornamento urbanistico del Piano regolatore. Il capogruppo Leonardo Becheri ha motivato il suo voto contrario al documento di indirizzo con la mancanza di discussione e chiarezza su alcuni obiettivi e contenuti: «Occorre maggiore democraticità e trasparenza nelle scelte. Riteniamo che l'Amministrazione comunale si debba far promotrice di un tavolo permanente di confronto con i soggetti istituzionali dell'area metropolitana. Condividiamo l'analisi fata dall'assessore sui cambiamenti della città, ma i contenuti che dovevano essere il fondamento delle linee guida sono in parte sfuggiti. Spero che da qui alla fine della legislatura vengano chiariti, perchè il rischio è anticipare l'urbanistica rispetto ai contenuti che doveva portare. Per questo il nostro voto è negativo, ma siamo disponibili a rivederlo se ci sarà un passo avanti». «Sono preoccupato dal fatto che si continui a èparlare di partecipazione, ma su che? - ha aggiunto Mauro Vannoni di SPv - La classe politica che dirige la città si parla addosso usando parole come concertazione e partecipazione, ma in realtà si ha paura dello scontro. Quando venne approvato il Piano Secchi ci fu un grande dibattito». Per il capogruppo della Margherita Luca Roti la revisione deve indirizzarsi principalmente verso la definizione dell'area da destinare a produttività, minore rispetto alle esigenze di 10 anni fa, e la riqualificazione del Macrolotto 0: «La città è cambiata per la crisi strutturale del sistema tessile e l'immigrazione massiccia, solo in parte governata: due elementi che hanno indotto la giunta a fare una riflessione sugli strumenti di pianificazione. E' necessario ricalibrare gli strumenti urbanistici del Piano Secchi, in parte ancora validi nell'ispirazione di fondo, ma inadeguati nelle previsioni». La riqualificazione del Macrolotto 0, la più colpita dalla trasformazione sociale di Prato, è stata caldeggiata anche dall'intervento del capogruppo dei Comunisti italiani Moreno Zazzeri: «Occorre separare gli habitati produttivi da quelli residenziali - ha affermato, - anche attraverso canoni che consentano maggiori indici di edificabilità residenziale nei progetti di cambio di destinazione d'uso, che però dovranno inserirsi in un piano di edilizia conteattata con vincoli su parte della residenza alla locazione di soggetti come le giovani coppie, chi ha subito uno sfratto, i genitori soli con figli e tutti coloro che non possono permettersi una casa a prezzi di mercato». Le consigliere Ds Lavinia Rosseti e Linda Pieragnoli hanno dichiarato che 'la revisione dovrà soprattutto puntare alla qualità del vivere, anima del piano, che non può essere un semplice ridisegno di strade ed infrastrutture', mentre per l'assessore all'Ambiente Camilla Curcio un ruolo fondamentale è coperto dalla sostenibilità ambientale, al pari della conservazione del territorio, che si può ottenere con la gestione integrata delle politiche territoriali: «Governare le trasformazioni del territorio è una sfida molto importante - ha detto - Sono tre i presupposti per un approccio ambientale all'urbanistica: il minore consumo del suolo, la creazione di reti ecologiche e la realizzazione di infrastrutture per una mobilità sostenibile, di reti energetiche e tecnologiche. Inoltre è di primaria importanza l'attuazione di una politica di acquisizione al patrimonio pubblico di aree trasformabili a parco, in particolare da Gonfienti alla Calvana, e di tutela delle aree già esistenti, come il Monteferrato e le Cascine di Tavola». Il tema dell'ecosostenibilità e della conservazione del territorio è stato ribadito anche dal capogruppo dei Verdi Tommaso Rindi, presidente della Commissione consiliare Ambiente e Territorio: «Con la revisione del Piano l'Amministrazione comunale si assume la responsabilità di codificare il cambiamento della città. Per questo risulta sempre più evidente l'importanza della creazione di un Ufficio di piano che coordini tutte le fasi del processo. Dovranno essere centrali nell'azione la valorizzazione del territorio, la tutela ambientale e l'attenzione alle periferie». Lo sviluppo della mobilità alternativa e l'eco-sostenibilità hanno isporato anche l'intervento del capogruppo dell'Italia dei valori Aurelio Donzella, 'in chiave metropolitana, agendo per valorizzare delle opportunità per tutta l'area da firenze a Pistoia, come il polo espositivo ex Banci, simbolo della simbiosi'. Per il capogruppo di An Cenni, in fase di dichiarazioni di voto, 'l'analisi si è basata troppo sui principi e poco sugli interventi concreti: «Mancano per ora operatività e concretezza - ha affermato - e mancano delle priorità tangibili su cui fare una discussione più precisa». Il dibattito è stato chiuso dalla capogruppo Ds Gerardina Cardillo: «In una città caratterizzata da sempre dal dinamismo la giunta non poteva porsi l'obiettivo del riadeguamento del Piano strutturale, che non getta via il passato, ma costruisce qualcosa di nuovo guardando ad esso e puntando al futuro. L'Amministrazione ha dimostrato grande coraggio imastendo grandi operazioni come il rilancio del Centro Pecci, fatto senza la collaborazione di forze importanti, di progettare un polo espositivo come il Banci e la nuova piazza Mercatale. Si parte da qui per innescare un circolo virtuoso di rinascita». Nella sua replica l'assessore Ciuoffo si è dichiarato soddisfatto che la maggior parte condivida l'impianto della revisione, garantendo che 'il confronto sulle scelte avverrà nelle fasi di creazione, non sulla stesura definitiva, in quanto l'Urbanistica non è più solo una materia che riguarda i tecnici, ma un insieme di saperi che si intreccia con tante materie'.
1208/06

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