27/11/2006 14:45
Ambiente
All'Università Ca' Foscari di Venezia
Una tesi di laurea sul Centro di scienze naturali di Galceti
Il Csn va verso i 40 anni di età: per festeggiare il compleanno il regalo più ambito è la nuova sede
E stata presentata oggi al Centro di scienze naturali di Galceti la prima tesi di laurea in Italia dedicata proprio al parco-museo del Comune di Prato e al suo 'strano caso': a realizzarla è stata Giulia Cadamuro, ex studentessa, oggi dottoressa in scienze ambientali, presso la facoltà di Scienze matematiche, fisiche e naturali dell'Università Ca' Foscari di Venezia. Il relatore della tesi era il professor Giorgio Conti e la correlatrice Deanna Lastrucci Tozzi, che insieme al marito Gilberto gestisce il Centro che hanno fondato 39 anni fa.
Il titolo era 'Il Csn di Prato, un caso di gestione sostenibile, integrata e partecipata dell'ambiente e del territorio'. Alla presentazione hanno partecipato l'assessore alle Politiche ambientali Camilla Curcio, il presidente del Centro di Galceti Massimo Calissi, Gilberto e Deanna Tozzi, il presidente della Circoscrizione nord Alberto Manzan e ovviamente l'autrice, Giulia Cadamuro, venuta appositamente a Prato dal capoluogo lagunare.
Come ha raccontato la neo-dottoressa, l'idea di fare la tesi sul Csn di Prato è nata per caso, navigando in internet: «Consultando il sito della fondazione - ha detto Giulia - sono rimasta molto colpita dal rapporto che intercorre tra il Csn e il territorio circostante, così vicino e legato alla città, e dalla storia di Gilberto e Deanna, allora ragazzi, che anni prima che nascesse l'ambientalismo e che uscissero le prime pubblicazioni dedicate alla difesa della natura diedero vita a un progetto così innovativo precorrendo i tempi». Era infatti il 17 giugno 1967, quando si parlava di altre tematiche sociali e i problemi ambientali sembravano lontanissimi. Il prossimo anno il Csn compirà 40 anni: in vista di questo traguardo la fondazione e il Comune pensano al progetto di realizzare una nuova e più adeguata sede, un'ipotesi considerata anche nella tesi di laurea, che ha proposto anche di fare del Centro di Galceti un eco-museo, di cui ha già tutte le connotazioni e i requisiti: «Il Csn non è solo un museo, non è solo un parco, non solo un'oasi naturale dove gli animali vivono liberi e non si occupa solo di divulgazione scientifica- ha detto l'assessore Curcio - la sua particolare formula e il grande patrimonio di conoscenze ed esperienze l'hanno reso famoso in Italia. La sfida che ci poniamo per il futuro è salvaguardare e valorizzare questo patrimonio con una struttura nuova, che dia ulteriori possibilità di sviluppo al Centro, seppur in un contesto economico difficile: l'ecoturismo è una delle potenzialità su cui puntare».
cb
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