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Comune di Prato

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14/12/2006 11:00
Anniversari Sabato 16 dicembre cerimonia ufficiale in Comune

Il corpo dei Valletti comunali compie 75 anni

La storia del gruppo e la sua formazione
Sabato prossimo, 16 dicembre, ricorrono i 75 anni della nascita del Corpo dei Valletti Comunali. Per celebrare l'anniversario, nel salone consiliare del Comune, si terrà una cerimonia ufficiale in cui il sindaco consegnerà ai valletti attualmente in servizio un attestato di partecipazione in segno di gratitudine. Una gratitudine che simbolicamente sarà estesa anche al ricordo di tutti coloro che, dal 1931 ad oggi, si sono alternati ed hanno contribuito a dar vita al corpo dei Valletti Comunali. A conclusione della cerimonia sarà inaugurato il labaro celebrativo del 75° anniversario della costituzione del 'Corpo dei Valletti Comunali della Città di Prato 1931' sul quale è ricamato un antico stemma della città. Per l'occasione il Comune ha realizzato un poster commemorativo nel quale è raffigurata in bianco e nero la prima edizione dei Valletti che si fondono, in segno di continuità, con gli attuali. (Il depliant è allegato al comunicato). La storia Risale al 1931 la decisione di dar vita a un gruppo storico di figuranti in costume medievale che riproponessero i protagonisti pratesi dell’antico Corteggio. I Valletti del Comune non sono un normale gruppo in costume o un gruppo folkloristico come siamo abituati a vedere nelle innumerevoli rievocazioni storiche di cui la Toscana, come l’intero Paese, è ricca. I Valletti di Prato - 42 elementi - costituiscono la scorta al gonfalone comunale e rendono solenne ogni presenza ufficiale della pubblica amministrazione nella vita della città. Nelle ricorrenze civili come in quelle religiose, nei momenti più legati alle tradizioni della città dove è presente il gonfalone comunale, non manca mai la presenza dei Valletti con le loro chiarine, i tamburini e gli armati. Nel 1976, in occasione del tradizionale Corteggio Storico dell’otto settembre, fu deciso di arricchire il corpo dei figuranti ricostruendo, sulla base di ricerche storiche ed iconografiche, le principali figure della vita civile pratese nel Medioevo. La formazione La formazione del Corpo dei valletti Comunali è aperta dal Maestro di Campo, responsabile della difesa della città dopo il dominio fiorentino. Segue il corpo dei musici: Tamburini, Trombetti di Palazzo vestiti col colore del Comune e dei Quartieri. Tali personaggi contrassegnavano, con il suono dei loro strumenti, tutte le manifestazioni pubbliche; sotto la guida del Maestro, tenevano inoltre concerti, in occasione delle feste civili e religiose o di vittorie conseguite nelle frequenti guerre. A far da scorta ai “maggiorenti” della città, sfilano poi i Fanti di Palazzo, guidati dal loro Sergente: tutori dell’ordine pubblico e difensori delle magistrature, portano in mano uno spadone sguainato, pronti ad intervenire immediatamente ad ogni accenno di disordini fra la folla. Il Sergente dispone anche di una mazza ferrata quale segno di comando. I due Mazzieri, eminenze grigie del potere, che comandavano i birri del podestà ma avevano anche il compito di annunciare gli invitati nei frequenti convivi di palazzo, precedono il Capitano del Popolo, figura emblematica delle lotte per escludere la classe magnatizia del potere, col mantello a ruota foderato di vaio, trattenuto da un fermaglio d’oro che reca lo stemma del Comune. Dietro di lui il Capitano di Parte Guelfa vestito di verde e azzurro, il Gonfaloniere di Giustizia e i Priori (Notaio e Difensore di Giustizia) con la veste in rosso e azzurro. Sono i Magistrati del tempo cui erano delegati i compiti di direzione e gestione politico-amministrativa e giudiziaria. E infine le insegne e il Gonfalone della città. Dei due porta-insegna uno reca la bandiera che rappresenta il simbolo del Comune libero: un cavaliere dugentesco tipicamente angioino armato di tutto punto che porta sullo scudo, sulla gualdrappa del cavallo e sul pennuccello gigli d’oro in campo rosso. Di questa insegna rimane un antico sigillo ed una miniatura inserite in un poema dedicato a Roberto D’Angiò da Ser Convenevole da Prato, maestro del Petrarca: l’originale del poema è conservato al British Museum di Londra. L’altra insegna, drappo rosso con gigli in oro, è successiva: se ne trova la descrizione in un documento del 1353. E finalmente, portato dai nunzi del Comune, sfila il Gonfalone storico, simbolo della Città.
1356/06

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