15/12/2006 13:43
Consiglio Comunale
L'assessore Ciuoffo risponde sulla revisione del Prg
«Riqualificare le aree senza svuotare il sistema economico»
Condiviso l'obiettivo di controllare la rendita immobiliare, disincentivo per la produzione e l'industria
Puntare sulla riqualificazione delle aree, ma senza fermare i motori della produzione e del lavoro per non trasformare la Toscana dell'industria e dei servizi alle imprese solo nella Toscana del paesaggio e della rendita immobiliare, facile preda della speculazione da parte di gruppi internazionali. E' questo l'indirizzo per la revisione del Piano strutturale del Comune espresso ieri dall'assessore all'Urbanistica Stefano Ciuoffo in Consiglio comunale. L'argomento è stato sollevato dalla domanda d'attualità presentata dai consiglieri Ds Andrea Ballini, Fabio Caregnato, Piero Dabizzi e Giuseppe Esposito sul rapporto tra Piano d'indirizzo territoriale regionale e revisione del piano strutturale pratese soprattutto sulla riqualificazione delle aree produttive dismesse. Nella sua risposta Ciuoffo ha ribadito la validità degli indirizzi approvati recentemente dal Consiglio comuanle: adattare rapidamente gli strumenti di pianificazione del territorio ai cambiamenti economici e sociali della città per ricucire le maglie del tessuto urbano, riqualificare le frazioni, gli abitati a ridosso delle mura, la mixitè e le aree dismesse. Ma in questo processo di trasformazione il progetto dovrà essere pubblico e il percorso che lo attuerà affidato ai privati: «Il ridisegno della città, condiviso e concepito in un'ottica di sostenibilità e compatibilità, deve essere realizzato dalla Pubblica amministrazione - ha detto l'assessore - Dobbiamo evitare che venga innescato un processo di degenerazione del sistema economico dovuto dall'eccessivo spazio lasciato alla rendita, che può disincentivare gli investimenti sulla produzione». Come ha spiegato Ciuoffo, il rischio di premiare la rendita immobiliare nasce dal fatto che la Toscana rappresenta l'eccellenza in Italia e in Europa dal punto di vista ambientale e paesaggistico, dimostrato anche dall'incremento continuo dei valori immobiliari che attirano gli investimenti nel settore. In sè un fatto positivo, ma con il potenziale rischio di annullare la produzione per favorire lo sfruttamento della più facile rendita.
Della risposta si è dichiarato soddisfatto il consigliere Fabio Caregnato, d'accordo sulla necessità di tenere sotto controllo la rendita rispetto agli investimenti che creano reddito e lavoro: «La riqualificazione delle aree dismesse - ha detto - deve anche dare risposte sul problema della deindustrializzazione, non solo a quello abitativo».
cb
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