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Comune di Prato

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16/01/2007 15:36
Sociale I servizi e i progetti finanziati dal Comune nel 2006

Una rete di sostegno per ricominciare a vivere dopo il carcere

Dentro e fuori dal carcere un'organizzazione solidale per reinserire i detenuti nel mondo del lavoro e in una vita normale
Una rete di sostegno per voltare pagina dopo la drammatica esperienza del carcere e per tornare a quella vita normale che sembra irraggiungibile, investendo nel recupero e nella rieducazione: le maglie sono costituite dai tanti ed eterogenei progetti che il Comune sostiene per i detenuti, ex detenuti e semi-liberi, in collaborazione con la Casa circondariale de La Dogaia e le associazioni cittadine che si occupano del problema. I servizi attivati ormai da anni hanno retto anche all'urto del provvedimento di indulto emanato nell'agosto scorso, scongiurando l'emergenza che invece si è creata in altre città. I carcerati che hanno lasciato La Dogaia sono stati in tutto oltre 200, di cui la metà extracomunitari, facendo passare la popolazione carceraria pratese in poco più di un mese da 580 detenuti a 384, sforando di poco la capienza ufficiale della Dogaia, ovvero 326 persone. L’altra faccia della medaglia è che quando le porte del carcere si chiudono alle spalle in molti casi gli ex detenuti non hanno più riferimenti, non hanno una casa e faticano molto a trovare un'occupazione e a riallacciare rapporti ormai spezzati da tempo con chi gli era vicino. A tendere una mano d'aiuto vi sono le borse-lavoro dell'assessorato ai Servizi sociali, che nel 2006 hanno permesso il reinserimento nel mondo lavorativo di 160 persone svantaggiate, non solo ex carcerati. Il progetto, riconfermato anche per il 2007, è stato finanziato con 270mila euro che si sono tradotti o in sostegno all'assunzione per le imprese di vario tipo che hanno aderito all'iniziativa o in contributi per le cooperative e le associazioni che hanno impiegato questi soggetti con diverse mansioni. Il percorso per ricominciare e per non riprendere la strada del carcere è molto complesso, come spiega l'assessore ai Servizi sociali Maria Luisa Stancari. Per questo l'assessorato ha stanziato 200.000 euro provenienti dai fondi del Piano integrato sociale regionale per sussidi economici, sistemazioni alloggiative, avviamento al lavoro tramite tirocini, tutoraggio e progetti dentro e fuori da La Dogaia. Per accogliere temporaneamente coloro che escono dal carcere e non hanno una dimora fissa vi è a Maliseti in via Montalese la Casa di accoglienza per detenuti in licenza e familiari in visita Fesch, gestita dal Centro comunità carcere della solidarietà Caritas, che consente anche di avere un punto di riferimento esterno per ritrovarsi con i propri cari che vengono da fuori Prato in visita evitando le spese di pernottamento. Le persone ospitate nel 2006 sono state 360 con 850 pernottamenti. I senza tetto in stato di semi-libertà possono poi trovare un posto dove continuare a scontare la pena all'esterno del carcere e cominciare un percorso di reinserimento lavorativo e sociale presso la Casa di accoglienza per detenuti ammessi a misure alternative alla detenzione di Comeana, gestita dall’ Arci nuova di Prato in collaborazione con il Servizio sociale territoriale e con il Ministero di Giustizia, che attualmente ospita 15 utenti. Sempre nell'ambito del reinserimento sociale vi è poi il grande lavoro svolto dal Centro comunità carcere e dal Gruppo “Barnaba”, che operano anche per risolvere a monte diversi problemi inerenti il primo impatto dei detenuti scarcerati. Il Comune è impegnato anche all'interno de La Dogaia con diversi settori e in collaborazione con varie associazioni: vi sono il progetto 'Libri nelle maglie della rete' per il prestito interbibliotecario in carcere, l'attività sportiva e motoria gestita dalla Uisp di Prato, il progetto di raccolta differenziata dei rifiuti, insieme ad Asm, che occupa 5 detenuti, di cui 3 all'interno e 2 all'esterno, i laboratori per cortometraggi, scrittura, musica, percussioni, fotografia e teatro e il progetto del canile interno al carcere 'Mi fido di te' per la diffusione della cultura animalista. Il recupero dei detenuti e degli ex è stato oggetto anche dell'interrogazione presentata nell'ultima seduta del Consiglio comunale dal capogruppo dell'Italia dei valori Aurelio Donzella, a cui ha risposto l'assessore Stancari illustrando le attività realizzate dal Comune nell'arco del 2006 e le prospettive per il 2007. L'approfondimento è stato rimandato ad una seduta della Commissione consiliare Affari sociali che si terrà prossimamente con la partecipazione di rappresentanti della Casa circondariale pratese.

cb

40/07

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