20/01/2007 14:55
Viabilità
Un ipotesi sulla futura mobilità cittadina
Le alternative ad attraversare piazza Mercatale
Presentato stamani lo studio di nuovo assetto della circolazione
La soluzione ipotizzata per risolvere in termini di mobilità il “nodo” di piazza Mercatale, a seguito del prefigurato suo nuovo assetto e del progetto di parcheggio interrato, è semplice, quasi come l'“uovo di Colombo” per dirla con un'abusata espressione: rendere più scorrevoli gli assi principali della viabilità cittadina (Tangenziale e Declassata), la cosiddetta “dorsale esterna”, per creare un'alternativa appetibile, e con minor perdita di tempo, agli «attraversamenti impropri», come li ha definiti l'assessore alla Mobilità Enrico Giardi, di piazza Mercatale.
In estrema sintesi è questo il senso dello «Studio sulla mobilità cittadina», che porta come sottotitolo «Ipotesi di assetto della circolazione, conseguente all'intervento su piazza Mercatale», predisposto dai tecnici del settore “Opere pubbliche e ambiente” del Comune (l'ingegner Lorenzo Frasconi, gli ingegneri Alessandro Adilardi e Edoardo Bardazzi, il dottor Davide Puccianti) e presentato stamani dall'assessore Enrico Giardi.
La filosofia, come l'ha chiamata Giardi, è presto detta: «Quando ci siamo trovati ad affrontare la questione di piazza Mercatale, ci siamo resi conto che andava ipotizzata una soluzione complessiva e non limitata all'ambito della piazza e alla viabilità con questa connessa». Nel linguaggio più amministrativo la filosofia si traduce «nel potenziamento degli assi principali di scorrimento, in linea col Piano urbano della mobilità che prevedeva il rafforzamento del trasporto pubblico, attuato col completamento del “sistema Lam”, e grandi opere infrastrutturali». Nel linguaggio meno amministrativo la parola magica è “stappare”: stappare la Declassata e la Tangenziale con una serie di sottopassi (Questura, Capezzana, in prossimità di via Galcianese, via Nenni) ed eliminare gli incroci “problematici” di Chiesanuova e di via Cava sulla Tangenziale.
Un piano che parte da numeri e cifre studiati molto attentamente: quotidianamente sono circa 19 mila, come è stato detto nella presentazione, gli accessi (10 mila dal Ponte al Mercatale, quasi 9000 mila da via S. Giorgio) su piazza Mercatale, che si riducono a 16,5/17 mila perchè almeno 2500 entrano nella piazza per parcheggiare nelle aree di sosta esistenti.
Certo smaltire questo flusso di traffico non è semplice e gli uffici hanno studiato anche l'ipotesi di un tunnel, che da via Arcivescovo Martini, costeggiando il progettato parcheggio interrato, consentisse di sbucare al Canto al Mercatale o in via Cavallotti. «Ipotesi affascinante» l'hanno definita tecnici e assessore, ma con qualche inconveniente di non poco conto: sicuramente piazza Mercatale sarebbe diventata pedonabile, sicuramente le strade limitrofe sarebbero entate in Ztl, sicuramente sarebbe diminuito il traffico in via Borgovalsugana, ma altrettanto sicuramente il traffico si sarebbe scaricato su via Arcivescovo Martini e sul viale Galilei, con il risultato di sovraccaricare oltre il limite sopportabile le due arterie, nonchè le già congestionate Declassata e Tangenziale, e intasare lo stesso tunnel.
Escluso il tunnel per i sui effetti limitati, e confermato da Giardi che la futura piazza Mercatale «sarà in larga parte pedonale ma si manterrà un accesso», non rimaneva che concentrarsi altrove. E così si è scoperto, cronometro alla mano, che i tempi di percorrenza, nelle ore di punta del traffico, da est verso la zona nord-ovest della città e da nord verso sud-est, non sono maggiori se si passa dalla Tangenziale e Declassata oppure se si attraversa il centro. In pratica sulle due direttrici ci vogliono egualmente dai 22 ai 24 minuti, nei momenti di maggiore intensità di traffico. Come dire inutile fermarsi a piazza Mercatale. Ci voleva altro. E l'altro è l'idea, presentatata oggi, di trovare un'alternativa «senza divieti e provvedimenti amministrativi» (Giardi) agli “attraversamenti impropri” che costituiscono l'80% delle auto che giungono in piazza Mercatale. Le «grandi opere infstrutturali», come le ha chiamate Giardi, su Tangenziale e Declassata. Un lungo elenco fatto di cantieri già in corso o in procinto di esserlo (i sottopassi alla rotonda di Capezzana e della Questura) e di altri che verranno (il sottopasso sulla Tangenziale all'altezza di via Galcianese, nel contesto dell'operazione per il nuovo ospedale), con la novità assoluta di un ulteriore interramento della Declassata (viale Leonardo da Vinci), là dove ora sorge la rotonda con via Nenni. E qui bisogna arrestarsi un attimo, visto che si parla della “strozzzatura” dell'unico tratto del viale Leonardo da Vinci, da via C. Marx a via Nenni, ancora a due corsie. Spiega Giardi: «La costruzione del sottopasso non inficia il progetto di raddoppio della Declassata nel tratto a due corsie. Ma per interrarlo ci vogliono almeno 40 milioni di euro, abbiamo bisogno di risposte più immediate, che senza pregiudicare il futuro, consentano un effettivo miglioramento della circolazione». Già perchè i tecnici si sono accorti, per stare al loro linguaggio, che “stappando” via Nenni, anche sena raddoppio, si creerebbe una striscia stradale ininterrotta dalla Questura a Capezzana, che a loro dire risolverebbe gran parte dei problemi attuali nei circa 800 metri di Declassata che scavalcano via Roma.
Non solo. Ma rinunciando al tunnel in piazza Mercatale i 9 milioni di euro che occorrebbero, da una prima stima, per realizzarlo verranno dirottati sul piano di opere infrastrutturali per la Tangenziale e Declassata, comprendenti anche la soppressione, sulla Tangenziale, del semaforo di Chiesanuova, all'alteza del cimitero (la fase preliminare è stata avviata per compiersi entro marzo), e dell'incrocio con via Cava.
Insomma “stappate” Tangenziale e Declassata la speranza è che i 16/17 mila “attraversamenti impropri” di piazza Mercatale si riducano sensibilmente, oltre la metà, visto che gli automobilisti potranno scegliere la direttrice di traffico migliore, che per lo studio illustrato da Giardi dovrebbe diventare quella che si proietta sugli assi principali della viabilità. Se le ipotesi sono giuste andare da nord a sud/est e da est a ovest comporterà, attuando il Pum lungo la direttrice Tngenziale/Declassata o viceversa, un tempo di percorrenza di 12 minuti circa, sia nelle ore di maggior traffico che in quelle di minore intensità. Un risparmio di tempo notevole, che già oggi determina un costo “sociale” (i costi della benzina e del tempo perso) di 18.400 euro al giorno, se si attraversa la città dal centro. Senza contare i benefici in termini di qualità ambientale.
«Un'ipotesi morbida» l'ha chiamata l'assessore Giardi, per dire «che proponiamo un'alternativa in termini di viabilità». Ma anche una «scommessa»: la scommessa che tutte le opere (parcheggio interrato, nuovo assetto di piazza Mercatale, sottopassi vari) si concludano contemporaneamente. L'assessore ala Mobilità ha assicurato che «stiamo operando perchè ciò avvenga». Ossia fra tre o quattro anni dovrebbe entrare in vigore la “rivoluzione” nella viabilità cittadina prospettata stamani.
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