31/01/2007 14:10
Economia
A Prato il 27,1% delle imprese è condotto da donne
Un'azione comune a sostegno dell'imprenditoria femminile
I problemi più sentiti sono legati alla maternità nel lavoro autonomo e la stabilità dell'ocuupazione
Cresce nel settore dei servizi alla persona e dell'educazione il ruolo delle donne, anche se l'occupazione ha scarsa stabilità. L'imprenditoria femminile a Prato è stata stamani al centro della Commissione consiliare Economia ed infrastrutture, presieduta da Luca Roti, a cui ha preso parte anche l'assessore allo Sviluppo economico Fabio Giovagnoli. A tracciare i tratti dell'impresa femminile a Prato è stata Maria Rosaria Milazzo, presidente del Comitato provinciale per la promozione dell'imprenditoria femminile, nato nel 2000 sulla scia della legge 215 del 1999 per il sostegno dell'imprenditoria femminile, di cui fanno parte rappresentanti di tutte le categorie economiche.
Dalla relazione della presidente Milazzo è emerso che nel capoluogo tessile il 27,1% delle imprese è condotto da donne, il 2% in più dell'anno scorso. La grande maggioranza è costituita da ditte di parrucchieria, estetica, fitness, benessere e servizi educativi per l'infanzia. Seguono la maglieria e le confezioni. Uno dei problemi più sentiti dalle donne imprenditrici è quello della maternità per la carenza di quelle garanzie, soprattutto per il periodo del puerperio, di cui invece godono le lavoratrici dipendenti. Una risposta, come è stato affermato in Commissione, è aumentare i servizi per la prima infanzia da 0 a 3 anni, ma soprattutto incrementare il sostegno economico attraverso i fondi strutturali europei, una soluzione che risponderebbe anche al problema dell'occupabilità delle donne nel mercato del lavoro e della stabilità dell'occupazione. Finora infatti la legge 215 è stata insufficientemente finanziata e negli ultimi 5 bandi per l'assegnazione di contributi a Prato solo il 25% delle domande presentate ha beneficiato degli aiuti: «Intendiamo aprire un tavolo di confronto con la Regione Toscana - spiegano il presidente Roti e l'assessore Giovagnoli - per avviare un'azione comune in vista dei bandi europei, che a breve stanzieranno per l'imprenditoria femminile il 10% del fondo sociale, ovvero circa 520mila euro».
cb
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