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Comune di Prato

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02/02/2007 15:14
Consiglio Comunale Parere favorevole della commissione “Territorio e ambiente”

Lanificio Fedora, disco verde all'ampliamento

Per la prima volta applicata la deroga all'art. 24 del Regolamento urbanistico
E' il primo intervento urbanistico che si realizzerà con la deroga all'art.24 del Regolamento urbanistico, che offre la possibilità al Consiglio comunale di approvare piani di “adeguamento funzionale e sviluppo aziendale” purchè rispondano a certe condizioni di compatibilità ambientale, infrastrutturale e architettonica e siano funzionali all'estensione delle attività produttive, con l'obbligo per 10 anni di non procedere a cambiamenti di destinazioni d'uso nè al frazionamento dei nuovi edifici costruiti. Ad un anno e oltre di distanza dal voto del Consiglio, con il quale nel dicembre 2005 si licenziò la deroga, la commissione consiliare “Territorio e ambiente”, presieduta dal consigliere Tommaso Rindi, all'unanimità dei suoi membri, ha dato parere favorevole al progetto del gruppo tessile “Lanificio Fedora”, che negli impianti di via Albino Laziale, in località Fontanelle, prevede di collegare i due edifici, che formano quell'aggregato industriale, con un terzo di maggiore altezza, eliminando così il piazzale destinato a parcheggio che separa i due corpi di fabbrica. Il gruppo Fedora, che si compone di vari stabilimenti disseminati fra S. Giusto (via di Gello) e Fontanelle (via A. Laziale), aveva già presentato un progetto di ampliamento, ove trasferire gli uffici tecnici, commerciali e amministrativi nonchè il reparto finito e il magazzino, attualmente in via di Gello. Progetto che fu respinto dal Comune col rinvio al processo generale di revisione degli strumenti urbanistici, che è stato avviato lo scorso anno, poichè l'ampliamento avrebbe interessato terreni a verde, adiacenti al complesso di via Albino Laziale. Ora, in virtù del ricorso alla deroga all'art. 24, e con la presentazione di una nuova ipotesi d'intervento, la commissione ha dato il via libera all'operazione. «Quando furono presentati - dice il presidente della commissione consiliare Tommaso Rindi -i “27 progetti” dell'Unione industriali, pur rinviando il tutto ad un discorso più generale sull'assetto urbanistico della città, il Consiglio comunale, lavorando con l'assessorato all'Urbanistica, si preoccupò di offrire una soluzione alle imprese, là dove fossero comprovate reali esigenze produttive, senza attendere la definizione dei nuovi strumenti urbanistici». La fabbrica di via A. Laziale, integrato nel gruppo tessile Fedora, che fra le sue varie attività occupa 289 dipendenti, cui vanno aggiunti i 250 dell'indotto (attività terziste), è composta da due edifici, rispettivamente di 4500 mq e di 9000 metri quadri, dove sono collocate le materie prime e la rifinizione. L'esigenza di riunire a Fontanelle quasi tutte le attività, lasciando in via di Gello l'orditura e la tessitura, pressochè autonome, con la costruzione di un nuovo blocco di quasi 2000 mq, che colleghi gli esistenti, è data da un processo di riorganizzazione organizzativa del lanificio. L'aspetto da rilevare, anche da un punto di vista delle compatibilità urbanistiche, derivante dalla concentrazione in via A. Laziale delle attività, è che avverrà una diminuzione dei trasferimenti gioralieri di camion (ne avvengono oggi 40) fra via di Gello e via A. Laziale, oltre ai continui trasferimenti delle maestranze fra le due sedi.
111/07

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