06/02/2007 18:55
Scuola
Il progetto candidato a diventare sperimentazione nazionale
Una rete scolastica contro l'emergenza dei flussi migratori
L'illustrazione dell'iniziativa ieri nella Commissione consiliare Politiche sociali. Il presidente Bartolotti: «Un'occasione da non perdere»
Un progetto che coinvolge le scuole e gli enti locali per rispondere al problema degli arrivi in corso d'anno degli alunni stranieri per effetto dei ricongiungimenti familiari o dei flussi migratori: potrebbe partire proprio da Prato la sperimentazione nazionale per l'anno scolastico 2007/2008, finanziata dal Ministero della Pubblica istruzione, per la costruzione di una rete provinciale tra scuole.
Entro febbraio infatti i dirigenti scolastici degli istituti e l'Ufficio scolastico provinciale (Usp) dovrebbero arrivare alla firma del protocollo d'intesa per le buone pratiche di accoglienza e integrazione degli alunni stranieri e dell'educazione interculturale, a cui seguirà la firma del protocollo tra Comune, Provincia, Regione e Ministero per finanziare gli interventi. Praticamente la rete comporterà che se nella scuola di riferimento in base allo stradario e alla residenza non c'è posto, il bambino troverà un banco nell'istituto più vicino che ha disponibilità, tramite un principio di sussidiarietà. In più, dato che non basta trovare un posto in classe e che spesso i ragazzi stranieri hanno problemi a comprendere l'italiano, base per l'apprendimento delle materie, la rete scolastica provvederà a fare uno screening delle lacune dello studente e lo inserirà in un percorso formativo con laboratori per apprendere la nostra lingua. Il progetto prevede inoltre anche la formazione del personale scolastico per la didattica interculturale e interventi di sostegno alle famiglie.
Del progetto si è parlato ieri nella Commissione consiliare Politiche sociali e formative, con la partecipazione degli assessori alla Multiculturalità Andrea Frattani e alla Pubblica istruzione Giuseppe Gregori e di Matilde Grifo dell'Ufficio provinciale scolastico, che ha illustrato i contenuti del progetto e la dimensione del fenomeno nelle scuole pratesi.
La Commissione ha espresso un giudizio positivo sul lavoro svolto dall'assessorato alla Pubblica istruzione e dall'Usp, auspicando che la definizione degli interventi e degli accordi avvenga al più presto per fare del progetto una sperimentazione nazionale e per avviarlo già dal prossimo anno scolastico: «Si tratta di una grande opportunità per Prato in un momento in cui anche a livello nazionale c'è attenzione al fenomeno immigratorio che interessa la città - ha detto il presidente Luciano Bartolotti in conclusione - E' un treno che non possiamo perdere. Per questo dobbiamo tener fermo l'obiettivo politico di far partire il progetto nel 2007/2008, di fare in modo che gli enti locali, le autonomie scolastiche, gli operatori e il corpo insegnanti parlino tra loro e che nell'erogazione dei finanziamenti vengano privilegiate le scuole che sono entrate nella rete».
L'obiettivo del progetto è superare l'emergenza e costruire interventi strutturali che diano una risposta alle questioni legate al forte flusso migratorio: in tutta la provincia gli alunni stranieri dalla scuola dell'infanzia alle superiori sono 4.058, cioè oltre il 14% dell'intera popolazione scolastica.
Di questi 3.405 sono concentrati nelle scuole del Comune di Prato, cioè il 12,99%, con un tasso d'incremento dal 2005/2006 al 2006/2007 del 17,16%. Per la maggior parte frequentano le scuole elemantari e medie e quasi la metà (43,32%) è cinese. Seguono albanesi (24,24%), marocchini (8,57%) romeni (4,6%), pachistani (3,92%) e tunisini (0,91%). Nella scuola dell'infanzia non sa l'italiano il 15,31%, nella primaria (elementare) il 14,40%, nella secondaria di I grado (medie) si sale al 16,62% e alle superiori si scende al 2,28%.
Finora l'impegno finanziario del Comune a sostegno degli studenti stranieri è stato di 70mila euro, a cui si aggiungono 120mila euro di contributo regionale.
121/07
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