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Comune di Prato

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13/02/2007 15:58
Ambiente Presentato stamani a Roma il Rapporto rifiuti 2006 di Apat

Prato al terzo posto in Italia per la raccolta differenziata

La precedono solo Padova e Torino. Il 35,2% di rifiuti differenziati del 2005 nel 2006 è cresciuto fino a sfiorare il 40%.
Il Comune di Prato si è aggiudicato il terzo posto sul podio delle città italiane che riciclano più rifiuti, preceduta solo da Padova e Torino. La classifica è stata stilata dall'Apat (Agenzia per protezione dell’ambiente e per i servizi tecnici) nell'ambito del Rapporto rifiuti 2006, la fotografia della produzione e dello smaltimento dei rifiuti in Italia, presentato stamani a Roma presso la sala della Mercede della Camera dei Deputati. Alla conferenza stampa erano presenti il Ministro dell’Ambiente e della Tutela del territorio e del mare Alfonso Pecoraro Scanio, il presidente della Commissione ambiente del Senato, Tommaso Sodano, il presidente della Commissione parlamentare d’inchiesta sul ciclo dei rifiuti Roberto Barbieri e il Commissario straordinario dell’Apat, Giancarlo Viglione. In rappresentanza di Prato sono intervenuti l'assessore all’Ambiente e alla Società sostenibile del Comune Camilla Curcio e il presidente di Asm Adriano Benigni. In base ai dati 2005, insieme a Padova e Torino Prato è l'unica città metropolitana (più di 150mila abitanti) in Italia ad aver superato la soglia del 35% di raccolta differenziata stabilita dal decreto Ronchi: ha raggiunto infatti il 35,2%, con una crescita rispetto al 2004 dello 0,9%, a fronte di una media nazionale del solo 24,3% e ad una regionale del 30,7%. La capolista Padova detiene il 39,4%, anche se rispetto all'anno precedente vi è un calo dell'1,7%, mentre Torino è appena sopra Prato con il 35,3% ed un tasso di incremento del 3,4%. Bisogna anche dire che nel 2006 la raccolta differenziata a Prato ha visto una crescita costante arrivando a sfiorare il 40% (39,7%): «Un ottimo risultato riconosciuto a livello nazionale, motivo di soddisfazione e orgoglio per la città - ha commentato l'assessore Curcio - L'obiettivo è stato raggiunto grazie alla collaborazione e alla partecipazione dei cittadini ai progetti realizzati dal Comune e dall'Asm per incentivare cultura del riciclo e della salvaguardia dell'ambiente. Gli investimenti fatti finora nella comunicazione per orientare i comportamenti responsabili e sensibilizzare i cittadini di ogni età, a partire dalle scuole, hanno dato i loro frutti. Sulla base di questi ci candidiamo ad essere un laboratorio di sperimentazione per la raccolta differenziata dei rifiuti sempre più avanzato». «Si tratta di un importante riconoscimento nazionale alla città e ad Asm come azienda - aggiunge il presidente di Asm Benigni - Sarà per noi un nuovo stimolo a far crescere ulteriormente la raccolta differenziata, che rimane il nostro principale obiettivo». Nella classifica di Apat seguono Brescia (33,9%) e Verona (32,5%). Milano e Livorno si attestano tra il 30 e il 35%, mentre Roma raggiunge solo il 15,3%. Fanalini di coda sono Catania (5,7%), dove la produzione pro-capite di rifiuti nel 2005 è anche la più alta a livello nazionale con 806 kg annui, Cagliari (5,5%), Taranto (3%) e Messina, dove addirittura la raccolta differenziata è a zero, ma la produzione pro-capite è la più bassa con 417 kg. A Prato la produzione per cittadino è di 773 kg, inclusi anche i rifiuti della pruduzione industriale di uno dei distretti più grandi d'Italia: «Anche per questo - ha spiegato l'assessore Curcio nel suo intervento in conferenza - l'alto livello di raccolta differenziata a Prato assume un livello ancora maggiore». Nella top-ten delle Regioni più virtuose il Veneto è in cima al podio con il 47,7%, seguito da Trentino Alto Adige (44,2%), Lombardia (42,5%), Piemonte (37,2%), Emilia Romagna (31,4%), Toscana (30,7%), Friuli Venezia Giulia (30,4%), Valle d'Aosta (28,4%), Umbria (24,2%) e Liguria (18,3%). Maglia nera per il Molise, con il 5,2%, Basilicata e Sicilia (5,5%). Dal rapporto emerge insomma che nel centro-nord della penisola la raccolta differenziata ha buoni indici, mentre nel sud non decolla, a fronte di una produzione totale di rifiuti che nel 2005 è stata di 31,7 milioni di tonnellate, 1,6 in più rispetto al 2003.

cb

146/07

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