28/02/2007 19:56
Sindaco
Confronto con il mondo sociale ed economico sul Bilancio 2007
«Per fare gli investimenti questa manovra è necessaria»
«Abbiamo fatto una scelta ben precisa: assicurare una soglia minima di investimenti, sotto la quale non scendere. La chiave di volta della manovra finanziaria per il 2007 sta qui». Il sindaco Marco Romagnoli, nel secondo round con le categorie economiche e sociali, tutte presenti al gran completo e rappresentate al massimo livello (i segretari di Cgil, Cisl e Uil, i presidenti e direttori delle associazioni artigiane e dei commercianti, il direttore dell'Uip, i vertici delle coop d'abitazione), sulla manovra finanziaria del Comune, è entrato in apertura di seduta direttamente nella questione.
E da lì, a differenza della prima seduta, è partita una discussione che si è confrontata nel merito di una proposta di Bilancio “sofferta” dai rappresentanti del mondo sociale ed economico pratese, che non solo sono tornati alla carica su una concertazione che non c'è stata, ma che hanno chiesto chiaramente a sindaco e al vice sindaco Roberto Bencini, anch'egli presente all'incontro, di entrare dentro le cifre e di farlo soprattutto per i mesi a venire, per non ritrovarsi nella solita situazione fra qualche mese.
Del resto era stato lo stesso sindaco, introducendo la riunione, a spiegare i motivi che hanno portato la giunta a formulare la proposta, con un aumento dell'addizionale Irpef dello 0,2 e con un intervento sull'aliquota Ici che passa dal 5,9 al 6,2 per mille, fatta salva la prima casa in virtù di un innalzamento delle detrazioni che annulla l'incremento per l'abitazione principale.
«Sul Bilancio pesano le finanziarie passate e anche quella attuale, nonchè le scelte precedenti, per cui il Comune ha seguito politiche finanziarie fatte di tariffe basse e con un imposizione ferma dal 2001. Il risultato è che le spese correnti sono state fin qui coperte con entrate straordinarie». Risultato finito sotto le lenti di osservazione della Corte dei Conti, che ha rilevato una sorta di squilibrio “strutturale”, nel senso che le attività ordinarie erano sostenute da capitoli extra. «E' vero - ha detto il sindaco - che sono cresciute le entrate, ma sono aumentate anche le spese. E sono aumentate perchè si è incrementata la domanda dei servizi, dato che Prato è una delle poche città, la sola in Toscana, dove la popolazione aumenta».
Come rispettare i parametri della Finanziaria, che davano un saldo per il Comune di 8 milioni di euro? «Potevamo continuare - ha proseguito il sindaco -a ridurre gli investimenti e far leva sulle entrate straordinarie. Solo che nei prossimi anni dobbiamo, ad esempio, costruire 16 nuove scuole. Per questo abbiamo deciso di destinare tutti gli introiti della legge 10 alle spese in conto capitale».
A conti fatti il peso dell'0,2 in più di addizionale Irpef comporterà, pro capite, un aggravio medio per i cittadini di 30 euro, mentre per l'Ici l'aliquota maggiore avrà effetti solo sulle seconde case. «Non mi pare - ha continuato Romagnoli - che si possa parlare di una manovra pesante, in virtù anche di altri dati per cui l'incidenza della pressione fiscale locale, rispetto a Finanziaria e imposizione regionale, sarebbe minima per le imprese o molto meno rilevante, circa 161 euro, come si evince da uno studio della Confartigianato».
E tutto questo, ha chiosato il sindaco, in presenza di un peso fiscale che vede Prato all'86° posto fra i comuni capoluogo italiani, con 561 euro a testa rispetto ai 1463 di Siena che guida questa particolare classifica. E con una “macchina comunale”, leggi personale, ridotta all'osso: Prato ha infatti 56 dipendenti ogni 10 mila abitanti, molto al di sotto dei 93 di Livorno, dei 103 di Perugia, dei 107 di Modena, «tutte amministrazioni che hanno il nostro livello di esternalizzazioni».
Certo sarà un anno di svolta anche per il recupero dell'evasione, così come si lavorerà a razionalizzare ulteriormente la spesa «passando ad esempio, in tempi possibili, le materne allo stato». Tutte operazioni, compreso il controllo delle attività esternalizzate, che il sindaco non solo intende fare ma che ha proposto di verificare insieme alle categorie economiche e sociali. «Una volta approvato il Bilancio - ha aggiunto Romagnoli - ogni mese dedicheremo una giunta alla sua gestione, perchè vogliamo operare un controllo puntuale. Metteremo a disposizione ogni volta i risultati di queste nostre riunioni, per avviare un reale percorso concertativo».
Di sicuro, ha chiuso, il sindaco «abbiamo fatto una scelta che privilegia gli investimenti e non taglia nessun servizio. E' da dimostrare che la città starebbe meglio con meno opere pubbliche, quando le necessità sono ben altrimenti superiori».
212/07
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