05/03/2007 16:26
Scuola
A Firenze fra ministero, Regione, scuole e istituzioni pratesi
Bambini stranieri, firmato il protocollo per l'inserimento
A disposizione circa 600 mila euro per corsi per l'apprendimento dell'italiano
Circa 600 mila euro a disposizione delle scuole pratesi, per l'inserimento dei bambini stranieri nei percorsi didattici. Il protocollo fra ministero alla Pubblica istruzione, Regione, Provincia, Comuni pratesi e le scuole, tramite l'Ufficio scolastico provinciale, è stato sottoscritto nel primo pomeriggio a Firenze.
L'accordo, già annunciato per il Comune di Prato dall'assessore Giuseppe Gregori nelle commissioni consiliari all'inizio del mese di febbraio, prevede la realizzazione di un progetto, che coinvolge le scuole e gli enti locali, per rispondere al problema degli arrivi in corso d'anno degli alunni stranieri per effetto dei ricongiungimenti familiari o dei flussi migratori. Da Prato parte la sperimentazione per l'anno scolastico 2007/2008, finanziata dal Ministero della Pubblica istruzione e dalla Regione, per la costruzione di una rete provinciale tra le scuole.
La firma del protocollo sancisce l'avvio di procedure, a partire del prossimo anno scolastico, per la realizzazione delle cosiddette “buone pratiche di accoglienza” e per l'integrazione degli alunni stranieri e dell'educazione interculturale.
La firma del protocollo è il risultato di un lungo lavoro, che ha visto protagonisti i dirigenti scolastici e le istituzioni pratesi, preoccupate per un fenomeno molto consistente e di difficile soluzione a livello dei singoli istituti scolastici: l'arrivo, a metà anno, di un numero elevato di bambini stranieri, a cui è difficile trovare un posto nelle aule e il permanere, in percentuali elevate, della barriera linguistica, vero ostacolo all'inserimento nei percorsi formativi.
Le parole chiave sono infatti “interculturalità” e “rete”. Spiega l'assessore alle Politiche scolastiche del Comune di Prato Giuseppe Gregori: «A metà anno è complicato inserire i bambini. Lo è per le scuole, che possono non avere le disponibilità, lo è per le istituzioni nell'assicurare i mezzi necessari. Inoltre molti bambini stranieri - e il problema va al di là degli arrivi in corso d'anno - non conoscono l'italiano. Lo scopo è evitare la costituzione di classi monoetniche e di predisporre corsi, e quindi itinerari privilegiati, per l'apprendiento della nostra lingua». Per questo occorre costruire una “rete” fra le scuole: la “rete” comporterà che se nella scuola di riferimento, in base allo stradario e alla residenza, non c'è posto, il bambino troverà un banco nell'istituto più vicino che ha disponibilità, tramite un principio di sussidiarietà. In più, dato che non basta trovare un posto in classe e che spesso i ragazzi stranieri hanno problemi a comprendere l'italiano, base per l'apprendimento delle materie, la rete scolastica provvederà a fare uno screening delle lacune dello studente e lo inserirà in un percorso formativo con laboratori per apprendere la nostra lingua.
Il progetto prevede inoltre anche la formazione del personale scolastico per la didattica interculturale e interventi di sostegno alle famiglie.
L'obiettivo è superare l'emergenza e costruire interventi strutturali che diano una risposta alle questioni legate al forte flusso migratorio: in tutta la provincia gli alunni stranieri dalla scuola dell'infanzia alle superiori sono 4.058, cioè oltre il 14% dell'intera popolazione scolastica.
Di questi 3.405 sono concentrati nelle scuole del Comune di Prato, cioè il 12,99%, con un tasso d'incremento dal 2005/2006 al 2006/2007 del 17,16%. Per la maggior parte frequentano le scuole elemantari e medie e quasi la metà (43,32%) è cinese. Seguono albanesi (24,24%), marocchini (8,57%) romeni (4,6%), pachistani (3,92%) e tunisini (0,91%). Nella scuola dell'infanzia non sa l'italiano il 15,31%, nella primaria (elementare) il 14,40%, nella secondaria di I grado (medie) si sale al 16,62% e alle superiori si scende al 2,28%.
Sulla bilancia, per dare concretezza al protocollo d'intesa, ci sono circa 600 mila euro per l'intera provincia di Prato (Gregori: «Una cifra importante»), di cui 400 provenienti dal ministero (250) e dalla Regione (150). Il resto è ad opera degli Enti locali pratesi, col Comune di Prato che già spende per l'inserimento dei bambini stranieri circa 70 mila euro.
230/07
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