15/03/2007 18:45
Consiglio Comunale
Aperto il dibattito sul mondo delle “partecipate”
Per Sori si ipotizza un socio privato
La relazione del vice sindaco Roberto Bencini. Esaminate anche Epp e Prato Farma
«Sori si può dire che è un'azienda risanata, per cui ritengo opportuno riprendere il progetto originario di far entrare nella società un socio privato». E' questo probabilmente l'aspetto più saliente, contenuto nella relazione introduttiva del vice sindaco Roberto Bencini (con delega per i rapporti col sistema delle aziende dove si segnala la presenza del Comune), che ha aperto in Consiglio comunale il dibattito sul mondo delle “partecipate”, le imprese, pubbliche ma anche a maggioranza privata, nelle quali l'Amministrazione detiene una quota parte del capitale sociale.
Tre sedute, dedicate al mondo delle partecipazioni comunali (sono cira una 50 gli enti in cui il Comune dispone di azioni), per esaminare lo “stato di salute” delle più importanti. Ed oggi è toccato a Sori, Prato Farma ed Epp, la società per azioni che soprassiede al patrimonio di edilizia pubblica.
Tre società, con la maggiore attenzione incentrata su Sori, che gestisce i tributi comunali, anche perchè Bencini l'ha definita «come l'azienda la cui attività ha maggiore incidenza sul bilancio, garantisce il bilancio dell'ente locale».
Quello tracciato da Bencini, per Sori spa, è un quadro che volge al sereno: «Non parliamo di Sori come un anno fa. L'azienda è sana, nel 2006 ha chiuso in attivo, e di questo si deve ringraziare la dirigenza e il personale dipendente». Ma nelle parole del vicesindaco il 2007 dovrà essere un anno “speciale”: «Sori quest'anno deve fare un ulteriore salto di qualità, perchè è intenzione dell'Amministrazione svolgere un'azione incisiva per il recupero dell'evasione e dell'elusione, soprattutto per quanto riguarda l'Ici».
Certo non sono sparite le cosiddette “crticità”, in particolare per quanto riguarda il sistema informatico, «esistono però le condizioni per riprendere il progetto originario di apertura ad un socio privato». Un partner che non deve servire tanto ad acquisire risorse finanziarie dalla vendita di azioni. L'idea proposta dall'assessore alle Finanze è altra: «Serve un socio ad hoc, competente nella gestione dei sistemi informatici e nel recupero delle quote d'evasione». Una procedura però ancora tutta da fare: «Come sarà il bando, in che termini compiere l'operazione, è da decidere».
Se Sori attende un socio privato, Prato Farma, che cura le farmacie comunali, è già privatizzata, col Comune che ha una partecipazione minoritaria al 20%. Ma non per questo la parte pubblica non ha voce in capitolo, anche perchè il presidente è espresso dall'Amministrazione comunale. Così non solo il Comune ricavò 54 miliardi dalla vendita della gestione («una cifra che oggi non sarebbe possibile ottenere»), ma negli anni è cresciuto il ruolo delle farmacie comunali, sia in termini di educazione alla salute sia per quanto riguarda i servizi, compreso il fatto che tutte soo accessibili anche ai disabili: «Un risultato - per Bencini - non da poco». La società delle farmacie produce utili e fra gli indirizzi che il Consiglio è chiamato a discutere c'è anche quello «di avviare con i vertici societari un ragionamento per la loro ripartizione».
Quanto a Epp, società per azioni a capitale pubblico (i Comuni pratesi), Bencini non ha potuto fare a meno di evidenziare che il patrimonio di case pubbliche di Prato non corrisponde alle esigenze, i circa 2 mila alloggi pratesi sono ben al di sotto dello standard di cui ci sarebbe bisogno, considerando, ad esempio, che Livorno dispone di 10 mila case “popolari”. Da qui la necessità «di dare nuovo fiato a Epp, consentendo alla società di sviluppare anche attività diverse da quelle sociali, in modo da ricavare risorse da reinvestire nel patrimonio abitativo pubblico».
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