30/03/2007 12:12
Cultura
Martedì 3 aprile alle 21 al Magnolfi Nuovo
Nando dalla Chiesa presenta il suo ultimo libro
Mazzoni: 'Per Prato è un'occasione per educare all'impegno civico'
Il sottosegretario alla Ricerca e Università, Nando dalla Chiesa, martedì 3 aprile, alle 21, sarà a Prato, al Magnolfi Nuovo, per presentare il suo libro più recente: 'Le Ribelli: storie di donne che hanno sfidato la mafia per amore'
L’autore sarà intervistato da Stefano Coppini.
'Prato - spiega l'assessore alla Cultura Andrea Mazzoni - è molto attiva, con le sue istituzioni, l’associazionismo e il mondo della scuola, sui temi della legalità e della solidarietà con chi combatte mafie e criminalità. Tante sono le iniziative che coinvolgono soprattutto i giovani in un’ottica di educazione all’impegno civico. Per questo ci è sembrato importante presentare un libro come quello di Nando dalla Chiesa che parla di coraggio e amore come valori positivi, vissuti al femminile, nella lotta contro la sopraffazione mafiosa.'
LE RIBELLI. STORIE DI DONNE CHE HANNO SFIDATO LA MAFIA PER AMORE
di Nando dalla Chiesa
Sui fondali della lunga storia della lotta alla mafia si stagliano alcune figure femminili. Sembrano le maestose protagoniste di una tragedia greca. Recitano la parte assegnata loro dal Fato onnipotente, a cui anche gli dei devono inchinarsi. Ma la recitano con coraggio, dignità e fierezza superiori. Il libro sceglie in questa storia sei scene cariche di significato, di pathos invincibile. Sei scene che susseguendosi dagli anni del dopoguerra agli inizi di questo millennio disegnano anche una particolarissima storia della mafia e della lotta condotta contro di essa dalla parte più nobile della società italiana. Francesca Serio, la madre del sindacalista contadino Salvatore Carnevale. Felicia Impastato madre di Peppino, l'ormai celebre protagonista dei 'Cento passi'. Saveria Antiochia, la madre del poliziotto Roberto, ucciso con il 'suo' commissario Ninni Cassarà. Michela Buscemi, due fratelli vittime di Cosa Nostra, contigui agli ambienti dei clan, eppure coraggiosa parte civile al maxiprocesso di Palermo. Rita Atria, sorella di Nicola, giovane boss dello spaccio, diciassettenne collaboratrice di Borsellino e disperatamente suicida dopo la strage di via D'Amelio. Rita Borsellino, sorella dello stesso giudice, nei fatti simbolo più alto di questa ribellione, fino a venire candidata al governo della Sicilia, teatro della tragedia infinita.
(da Bol.it)
327/07
Condividi su:


