04/04/2007 16:52
Cultura
Il sottosegretario Dalla Chiesa stamani al Magnolfi nuovo
Accademia di Belle arti al Pecci, il Governo rinnova l'interesse
Ribadito l'interesse del Ministero alla candidatura di Prato, con la possibilità di fare della città un polo delle Accademie
«Il Ministero è molto interessato al progetto di trasferire almeno una parte dell'Accademia delle Belle arti di Firenze al Centro di arte contemporanea Luigi Pecci». Il sottosegretario all'Università e alla ricerca Nando Dalla Chiesa ha colto l'occasione della cerimonia di consegna dei diplomi del master 'Teatro e musica' stamani (4 aprile) al Magnolfi nuovo, realizzato dall'assessorato alla Cultura e dall'Accademia di arte drammatica Silvio D'Amico di Roma, per tornare sulla candidatura di Prato ad ospitare l'Accademia fiorentina, oggetto della visita compiuta dal rappresentante del Governo il 13 febbraio alla mostra di Daniel Spoerri al Pecci. L'onorevole ha sottolineato l'interesse del Ministero dell'Università e della ricerca al progetto, con la prospettiva di fare di Prato una sorta di 'polo delle Accademie': «Con grande passione ed impegno il Comune di Prato ha avviato un nuovo percorso di formazione tra l'Accademia di arte drammatica e il Centro culturale Magnolfi nuovo - ha detto il sottosegretario - Una sperimentazione riuscita che deve continuare e si potrebbe ipotizzare la creazione di un collegamento tra le due realtà accademiche al Magnolfi e al Pecci».
Il Centro Pecci e il Comune, proprietario dell'immobile, metterebbero a disposizione dell'Accademia delle Belle Arti lo spazio attuale della biblioteca del museo, che verrebbe trasferita dove ora sono gli uffici: 750 mq al primo piano, per ricavarvi quattro aule, collegate al resto della struttura dal corridoio rialzato che divide il Centro di documentazione dalle sale espositive, con la possibilità di avere un ingresso indipendente sul parcheggio, a servizio degli studenti, di piazza suor Cecilia Vannucchi. In più il Pecci potrebbe mettere a disposizione della stessa Accademia altri 500 mq circa, ricavabili da locali al secondo piano, di proprietà comunale, dove un tempo c'era il Polimoda. In totale 1100/1200 metri quadri circondati da spazi aperti: «Le parole del sottosegretario sono di forte incoraggiamento allo sforzo di Prato di affermarsi sempre di più come polo culturale - commenta l'assessore alla Cultura Andrea Mazzoni, stamani al fianco di Dalla Chiesa per la consegna degli attestati agli studenti del corso - Testimoniano un autorevole interesseper le sinergie che già ci sono, ma anche per quelle che potrebbero concretizzarsi con alcune eccellenze della nostra città per importanti istituti di alta formazione». (cb)
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