25/04/2007 10:24
Consiglio Comunale
Le bozza della legge delega esaminata in commissione
Immigrazione, il ddl recepisce esigenze provenienti da Prato
E' questa la valutazione espressa dal presidente Luciano Bartolotti
Per il presidente della commissione consiliare “Politiche sociali e formative” Luciano Bartolotti «E' evidente il contributo dato dalla nostra città al ddl sull'immigrazione, frutto dell’esperienza maturata negli anni, vivendo a contatto ogni giorno con le problematiche dell’immigrazione. Ci sono diversi aspetti da chiarire e approfondire, ma giudichiamo positivamente che ai Comuni e agli enti locali sia riconusciuto un ruolo maggiore».
Una valutazione maturata ancor prima che il Governo, ieri martedì 24 aprile varasse il disegno di legge delega sull'immigrazione, che porta la firma dei ministri Amato e Ferrero, in sostituzione della Bossi-Fini. La commissione consiliare ha infatti dedicato lunedì scorso, alla presenza dell'assessore Andrea Frattani, una intera seduta all'esame della bozza del ddl.
Fra le novità introdotte anche il riconoscimento del diritto di voto nelle elezioni amministrative (provinciali e comunali) agli stranieri titolari del cosiddetto “permesso di soggiorno CE per soggiornanti di lungo periodo” (l'ex carta di lungo soggiorno), titolo che si ottiene dopo 5 anni di permanenza continuativa sul territorio nazionale, situazione reddituale adeguata (non inferiore all'importo dell'assegno sociale, 5000 euro) e stabile, nessuna pericolosità per l'ordine pubblico e la sicurezza. Per Prato (territorio comunale) una prima stima degli aventi diritto, ricavata dalla discussione in commissione, e calcolata solo sui residenti ufficiali e sulla carta di lungo soggiorno, parte da una base minima di 4000 stranieri (esclusi tutti i comunitari), ma il numero, in proiezione della prossima scadenza amministrativa (anno 2009), è destinato a crescere, in considerazione anche del fatto che occorrerà una attenta lettura del ddl.
Tra le altre novità accolte positivamente la codificazione della figura e delle funzioni dei mediatori culturali, sperimentata da tempo a Prato nei rapporti con le varie comunità presenti in città, e il rilascio del permesso di soggiorno ai ragazzi stranieri che non vanno a scuola e che al compimento della maggiore età non hanno un’occupazione fissa e risultano a carico della famiglia. Una norma che colma una lacuna del precedente articolato, che non contemplava il concetto dei “figli a carico” per gli stranieri e di fatto obbligava i neomaggiorenni non occupati al rientro nei paesi di origine.
Nella legge delega comparirebbe anche un maggior ruolo dei Comuni, come richiesto nella piattaforma presentata al sottosegretario al ministero dell'Interno con delega all'immigrazione on. Marcella Lucidi, con funzioni non più di collaborazione ma di front-office, anche se con competenze ancora da definire. In partcolare la nuova normativa contempla una gestione più “flessibile” dei flussi di ingresso, perchè oltre al mercato del lavoro nella loro determinazione peserebbero anche le indicazioni provenienti dai Consigli territoriali per l’immigrazione istituiti presso le Prefetture, in cui siedono i rappresentanti istituzionali e delle categorie economiche.
La legge delega prevede inoltre che la richiesta per l’ingresso nel territorio italiano per l’inserimento al lavoro degli stranieri, nell’ambito delle quote stabilite, possa venire anche da uno “sponsor” isituzionale (Regioni, Province autonome, enti locali, associazioni professionali, imprenditoriali e sindacali), oltre a privati. Viene poi eliminato il contratto di soggiorno, viene raddoppiata la validità del permesso di soggiorno da 6 mesi ad un anno e le competenze giurisidizionali tornano dal giudice di pace al giudice ordinario.
Sono queste norme che hanno fatto dire al presidente Bartolotti che «il disegno legge delega recepisce buona parte delle esigenze espresse da Prato».
c.b.
409/07
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