04/05/2007 16:12
Sicurezza
Gli esiti dell'incontro con il vice ministro dell'Interno
Legalità, Minniti assicura più organici per le forze dell'ordine
Romagnoli e Logli soddisfatti: «Ascoltate le esigenze di Prato»
«Sono soddisfatto per il risultato. Si è mostrata attenzione ai problemi della città e ci sono risposte immediatamente operative. Devo dire che è la prima volta che un rappresentante del Governo viene a Prato, ascolta le questioni che istituzioni locali e sociali gli sottopongono e poi offre un quadro di interventi che diventano subito concreti». La sodddisfazione del sindaco Marco Romagnoli, a conclusione della visita pratese del vice ministro dell'Interno on. Marco Minniti, è palpabile. E insieme a lui stessa soddisfazione è espressa dal presidente della Provincia Massimo Logli, che col sindaco ha partecipato a tutti gli appuntamenti mattutini, nella sede della Prefettura presieduti dal prefetto Eleonora Maffei, del vice ministro (coi parlamentari e i consiglieri regionali pratesi, con le categorie economiche e sociali, alla riunione del Comitato provinciale per la sicurezza pubblica): «E' corretta l'impostazione che ha dato il Governo e il vice ministro Minniti, per cui si realizza una collaborazione fattiva, col ministero che mette in campo precisi impegni e fatti. Forse non siamo abituati al fatto che riunioni di questo tipo si concludano con questi esiti. E non c'è dubbio che anche Prato farà la sua parte».
E in effetti il vice ministro, accompagnato dal vice capo della Polizia prefetto Giuseppe Pecoraro, che ha compiuto un giro anche al Macrolotto di Iolo dove sono gli insediamenti produtivi cinesi, e in via Pistoiese dove si è insediata la comunità cinese, non si è limitato solo a sostenere che «integrazione e sicurezza viaggiano insieme, perchè senza la seconda c'è il rischio di situazioni di rigetto», ma ha messo in campo ciò che Prato chiede da tempo per quanto concerne i controlli sul territorio: da lunedì saranno operative in città, «per un lungo tempo» ha specificato l'on. Minniti, cinque pattuglie del nucleo speciale “prevenzione e crimine” della Toscana; la Questura potrà disporre di altri 10 agenti «a tempo indeterminato, impegnati per l'attività investigativa in città»; anche l'Arma dei Carabinieri farà la sua parte con altri 15 uomini in più, «da impiegare maggiormente nel territorio provinciale»; e rimpinguati, con 20 uomini, saranno anche gli organici della Guardia di Finanza, in particolare «nelle indagini sul riciclaggio e sulla diffusione delle reti di trasferimento del denaro e nella lotta contro la contraffazione».
Ma l'altro aspetto più significativo è che Prato sarà la prima città non metropolitana italiana che firmerà, col ministero, entro il 30 giugno, un “patto sulla sicurezza in città e nella provincia”, nell'ambito del Piano nazionale sulla sicurezza. «Si realizza un'alleanza istituzionale - ha affermato il vice ministro - fra una realtà locale e i programmi nazionali. E' giusto che sia così, anche perchè c'è concordanza d'analisi. Prato ha vinto una sfida sull'immigrazione, ora è in presenza di una nuova sfida che presenta una qualità nuova. Del resto i problemi della sicurezza non sono soltanto, ed è un fatto acquisito, problemi di ordine pubblico. Il “patto” conterrà per questo tante cose, perchè è indispensabile un approccio interdisciplinare per affrontare una situazione assolutamente straordinaria anche se non d'emergenza».
Sicuramente l'intesa, che sarà siglata a giugno, prevederà un “fondo speciale”, da costituire presso la prefettura, alimentato anche da fondi degli Enti locali (Regione, Provincia e Comune), «per progetti straordinari sulla sicurezza gestiti, d'intesa con le istituzioni locali, dal Comitato provinciale per l'ordine pubblico, che possono andare dall'utilizzo di nuove tecnologie al pagamento degli straordinari delle forze dell'ordine impegnate in interventi sul territorio». Così come, all'interno del “patto”, sarà costituito un “tavolo tecnico”, presso la prefettura, per coordinare gli interventi fra ministeri del Lavoro e dell'Interno.
«E' un'impostazione - hanno detto in coro sindaco e presidente della Provincia - che assume il tema della legalità, per affermare diritti e realizzare nei fatti l'integrazione. E che riconosce la specificità pratese».
Così come soddisfatti si sono mostrati, all'uscita dell'incontro loro riservato, gli on. Andrea Lulli e Antonello Giacomelli, protagonisti di un'ordine del giorno in Parlamento, a cui aderì anche l'on. Mercedes Frias, «che ora trova completa attuazione. Sono state accolte tutte le indicazioni che erano contenute in quel testo».
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