07/05/2007 16:15
Pace
Mazzoni ad Ebensee ricorda il martirio di tanti prat esi
«La prima unità europea è nata tra le baracche dei lager»
L'assessore è intervenuto dopo il presidente della Repubblica austriaca Fischer nella cerimonia per la liberazione del KZ della città
Il martirio di tanti lavoratori pratesi deportati dopo il grande sciopero del marzo 1944 è stato ricordato ad Ebensee sabato scorso, 5 maggio, dalla delegazione di Prato (Provincia, comuni, enti ed associazioni, cittadini, studenti e familiari delle vittime) partita giovedì per la cittadina austriaca, gemellata con il capoluogo tessile. Il 5 maggio ricorre infatti l' anniversario della liberazione del KZ di Ebensee. Durante la cerimonia, tenutasi nel cimitero del campo, l'assessore è intervenuto dopo il presidente della Repubblica austriaca Heinz Fischer: «Ai giovani pratesi deportati in questo campo, così come ai combattenti della Resistenza ed ai tanti soldati alleati morti per sconfiggere il nazifascismo e far trionfare gli ideali di democrazia, dobbiamo la nostra odierna libertà. La libertà - ha detto Mazzoni – di un’Europa oggi pacificata e impegnata nella costruzione della sua più ampia unità, a cinquant’anni esatti dalla nascita della Comunità Europea. E' un dato storico reale affermare che la prima unità europea – consacrata nel più immane dolore - si è realizzata fra le baracche dei campi di concentramento».
Mazzoni ha ricordato inoltre il quarto centenario della fondazione di Ebensee e il ventesimo del patto di gemellaggio con Prato, sottoscritto il 27 settembre 1987. Non poteva mancare poi il ricordo di Roberto Castellani, uno dei pochissimi a tornare dai lager della deportazione: «Per indicare alle nuove generazioni un cammino di consapevolezza e responsabilità e per alimentare una sempre più vasta coscienza di pace, Prato ha voluto dar vita – su impulso dell’Aned e dell’allora suo presidente Roberto Castellani, ex deportato e cittadino onorario di Ebensee – al Museo della Deportazione e Centro di Documentazione della Resistenza. Proprio all’inizio di quest’anno, in occasione del Giorno della Memoria, il Museo è stato trasformato in Fondazione partecipata da tutti i comuni dell’area pratese oltre che dall’ Aned, dall’Associazione nazionale partigiani italiani e dalla Comunità ebraica di Firenze. Un passaggio che radicherà ancor più il Museo ed i valori che esso veicola nella vita delle nostre genti e in particolare tra le migliaia di giovani che già oggi lo visitano ogni anno, facendone uno strumento ancor più adatto agli obiettivi che ci accomunano».
cb
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