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Comune di Prato

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16/05/2007 12:03
Cultura Venerdì 18 e sabato 19 maggio in Palazzo Comunale

Filosofia medievale, convegno su Francesco da Prato

Mazzoni: 'L'iniziativa sarebbe piaciuta a un cultore di storia pratese come Carlo Paoletti recentemente scomparso'
'L’identità storica di Prato non è costituita solo dai suoi più celebri personaggi, da Francesco di Marco Datini a Curzio Malaparte, da Filippino Lippi a Sem Benelli: figure come il filosofo trecentesco domenicano Francesco da Prato sono anch’esse fondamentali per ricostruire la vicenda culturale della nostra città'. La premessa è dell'assessore alla Cultura, Andrea Mazzoni, per presentare il convegno su Francesco da Prato in programma per venerdì e sabato prossimi (18 e 19 maggio) in Palazzo Comunale. L'iniziativa, promossa dall'assessorato alla Cultura con il patrocinio della scuola normale superiore dell'università di Parma, servirà a sottolineare - come osserva lo stesso Mazzoni - quanto 'sia importante e significativo riscoprire e riportare all’attenzione un antico maestro conventuale come Francesco da Prato. Un’occasione – aggiunge Mazzoni – che penso sarebbe piaciuta a Carlo Paoletti, appassionato cultore di storia pratese, recentemente scomparso e a cui mi sento di dedicare idealmente il convegno”. Il convegno Intitolato 'Dal convento alla città. Filosofia e telogia in Francesco da Prato O.P. (XIV secolo)', il convegno internazionale di storia della filosofia medievale che per due giorni si terrà nel Palazzo comunale, si aprirà venerdì 18 maggio alle ore 10 , con il saluto dell'assessore alla Culura Andrea Mazzoni. I relatori che si succederanno sono tutti studiosi che a vario titolo si sono occupati di Francesco da Prato. Caratteristica del convegno è, da un lato, quella di aver riunito tutti e solo quelli studiosi che si sono occupati di Francesco; dall'altro, quella di aver dato uguale spazio (cosa che in genere non avviene) a professori e studiosi affermati e a giovani, seppur intelligenti ed attivi, ricercatori. In dettaglio: il prof. Massimo Mugnai, Ordinario di Storia della Logica e Preside della Classe di Lettere alla Scuola Normale Superiore di Pisa, è uno tra i principali studiosi internazionali di Leibniz e della tradizione logica antica e medievale. Si occuperà in particolare del problema logico delle relazioni in Francesco, un problema di cui Mugnai è molto competente, avendolo seguito da Aristotele a Leibniz, cui ha dedicato una monografia. Padre Emilio Panella è senza dubbio uno tra i più competenti ed eruditi storici dell'Ordine domenicano viventi. Tra le altre cose, i suoi studi sono stati fondamentali per la ricostruzione dei dettagli della storia anche locale dell'Ordine. Si occupa anche dello studio delle opere del grande lettore fiorentino Remigio de' Girolami. Francesco Amerini, studioso pratese e ricercatore presso l’Università di Parma, ideatore e coordinatore del convegno è competente sulla storia della diffusione del tomismo ed occamismo in Italia, ed è stato tra i primi ad occuparsi e a valorizzare la figura e la filosofia di Francesco ed Erveo, su cui oggi si registrano studi sempre più numerosi. Quanto ai relatori stranieri, si tratta di ricercatori di prim'ordine: Ch. Rode è assistente del prof. Theo Kobusch all'Università di Bonn e grande specialista delle teorie medievali della conoscenza; J. Djis è curatrice dell'edizione del 'Trattato sulle intenzioni' di Erveo Natale: si tratta di un'opera inedita ma storicamente molto importante perché costituisce il primo e complesso trattato a noi noto di intenzionalità; G. Koridze, infine, si è da poco addottorato a Tubinga con il prof. Wieland ed è, di fatto anche se non ancora di nome, tra i maggiori studiosi delle teorie medievali dell'intenzionalità. - parteciperanno inoltre alla discussione, salvo imprevisti, il prof. Alfonso Maierù, Ordinario e decano di Storia della Filosofia Medievale all'Università di Roma; il prof. Alessandro Conti, Professore Associato di Storia della Filosofia Medievale all'Università de L'Aquila, e il prof. Stefano Caroti, Ordinario di Storia della Filosofia Medievale all'Università di Parma. Francesco da Prato Francesco da Prato è stato un filosofo domenicano attivo tra il 1330 e il 1345, il più importante maestro conventuale di logica e filosofia della Provincia Romana (la Provincia Romana è il distretto amministrativo dell'Ordine comprendente i conventi di Toscana, Umbria, Lazio). Sul piano storico-filosofico, l'importanza di Francesco da Prato è legata principalmente a due elementi. In primo luogo, è uno tra i primi a reagire in Italia alla diffusione della logica inglese (oxoniense), redigendo numerose opere contro i grandi filosofi e teologi inglesi (tra cui, Giovanni Duns Scoto e Guglielmo di Ockham), solo una parte delle quali purtroppo ci è giunta. La sua produzione costituisce una testimonianza importante dei tempi e dei modi di questa diffusione. Da un altro punto di vista, Francesco ci fornisce informazioni inedite sulla fortuna che ebbero in Italia le opere di Tommaso d'Aquino e di un suo importante commentatore francese, il Maestro Generale dell'Ordine domenicano Erveo Natale, un filosofo che ebbe un'influenza straordinaria sulla filosofia rinascimentale italiana. In secondo luogo, i testi di Francesco sono una delle poche testimonianze sopravvissute di testi e manuali d'insegnamento. Sono quindi una fonte preziosa per ricostruire in concreto il sistema d'insegnamento nelle scuole conventuali, scuole che hanno svolto un ruolo di diffusione del sapere fondamentale prima dell'avvento delle Università nelle città italiane.
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