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Comune di Prato

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18/05/2007 15:29
Consiglio Comunale Aboliti la doppia gestione e il comitato attività espositive

Pecci, approvate le modifiche statutarie

I cambiamenti segnano il passaggio intermedio del museo verso il Centro regionale di arte contemporanea e il raddoppio della struttura
Sono state approvate ieri dal Consiglio comunale le modifiche statutarie del Centro per l'arte contemporanea Luigi Pecci, un passaggio intermedio in vista dei più profondi cambiamenti che saranno apportati all'istituzione per la futura promozione a centro regionale e per il raddoppio della struttura firmato dall'architetto Maurice Nio, che la scorsa settimana ha fatto il suo debutto a Roma davanti alla stampa internazionale. Dopo l’intervento del Comune alla fine del 2005 per salvare il Pecci dalla chiusura, il Centro è uscito dall’emergenza e le modifiche effettuate sul testo del 1998 rispondono principalmente all'esigenza di adeguare la struttura organizzativa alle nuove esigenze dell’istituzione culturale e alla necessità di rendere più agile e flessibile la struttura gestionale, sia nella parte economica-finanziaria che nell'ambito societario e nelle funzioni degli organi: tra queste spiccano l'eliminazione della doppia gestione che divideva quella ordinaria da quella delle mostre, la soppressione del comitato di gestione delle attività espositive e la sostituzione del collegio dei sindaci con un solo revisore dei conti. «Le nuove norme statutarie segnano il passaggio intermedio del Museo Pecci in questa fase di ridefinizione dei suoi caratteri, che porterà alla nascita del nuovo Centro, e supportano lo sforzo di rilancio dell'Amministrazione comuanle - ha spiegato l'assessore alla Cultura Andrea Mazzoni nella sua illustrazione - Per questa prospettiva di sviluppo ci attendono ancora futuri adeguamenti statutari. Il progetto di raddoppio per trasformare il Pecci di Prato nel cuore della rete regionale dell'arte contemporanea porterà un'attenzione nuova e più importante all'istituzione». La delibera è stata approvata con 20 voti favorevoli e 7 contrari, espressi dalla Casa delle libertà.

cb

474/07

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