24/05/2007 12:03
Cultura
Palazzo Comunale, 25 e 26 maggio
Convegno sulla figura del 'notaio' nel medioevo
Mazzoni: 'Nel medioevo troviamo le radici della identità cittadina”
Per due giorni, il 25 e 26 maggio, in palazzo comunale, avrà luogo un convegno dedicato a una figura fondamentale della società medievale, quella del notaio. I temi relativi alla prassi giuridica e alle scrittura notarili nella toscana del 14° e 15° secolo saranno approfonditi da studiosi di università italiane ed europee. Il workshop, organizzato da due docenti dell'Università degli studi di Firenze, Franek Sznura e Antonella Ghignoli, in collaborazione con il Comune di Prato e con il patrocinio scientifico del Dipartimento di studi sul medioevo e rinascimento dell'Università di Firenze e il contributo dell'associazione di studi storici Elio Conti, sarà aperto - domani 25 maggio alle 9 - dal saluto del sindaco, Marco Romagnoli e dal saluto del presidente del Consiglio notarile Firenze-Prato-Pistoia, Fabrizio Riccardo Frediani.
“Per Prato e per le strategie culturali dell’amministrazione Comunale – rileva l’assessore alla Cultura Andrea Mazzoni – questo convegno si situa nell’ambito di una accresciuta attenzione per un periodo storico, come quello medievale, in cui trova radicamento tanta parte della stessa identità cittadina”
TEMI DEL CONVEGNO
Attraverso una delega amplissima di ‘fiducia’ da parte dei Comuni – che maturò tra XII e XIII secolo, nell’Italia centrosettentrionale in pieno boom economico e demografico – i documenti rogati dai notai assunsero piena capacità di provare l’agire umano. In questo modo si rispose alla crescenti necessità di documentare adeguatamente il sempre più complesso quadro di transazioni economiche che ogni giorno venivano realizzandosi sui moli di Genova e degli altri porti del Mediterraneo, nelle botteghe artigiane delle città, nelle piazze e nei mercati dei castelli dell’interno. Di pari passo venne attribuita alla penna del notaio la stesura di gran parte della più delicata documentazione prodotta dai Comuni stessi, si trattasse di statuti, di atti consiliari, di condanne o dei registri fiscali. E fu sempre al notaio che, dal XIII secolo, toccò dar forma a ‘contratti’ di natura particolarissima, come il testamento, nei quali fu anche chiamato a guidare la pietas religiosa del testatore.
La figura e la funzione del notaio medievale è dunque al centro del rapporto – ancora poco studiato – tra società, scrittura e memoria. Proprio su questi affascinanti temi sono chiamati a confrontarsi in due giorni di relazioni e discussioni studiosi italiani e stranieri di altissimi livello, in una città, Prato, che con le sue antichissime cartiere fu protagonista dell’epocale passaggio dal ‘mondo della pergamena’ a quello della carta.
TITOLO DEL CONVEGNO
“Notai e notariato in Toscana. Prassi giuridica, scrittura, società ( secoli IX-XV)”
503/07
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