09/07/2007 15:49
Urbanistica
La Commissione 4 discute la modifica del Regolamento urbanistico
Le proposte per la nuova disciplina delle ristrutturazioni
Tra le ipotesi principali il raddoppio degli standard per gli spazi pubblici e la rimozione del divieto di sostituzione edilizia
Migliorare la qualità urbanistica semplificando contemporaneamente i processi di trasformazione della città nelle ristrutturazioni edilizie: sono questi gli obiettivi delle proposte di modifica al Regolamento urbanistico del Comune di Prato oggi in discussione nella Commissione consiliare Ambiente e territorio, presieduta da Tommaso Rindi. Tra le ipotesi principali illustrate dall'assessore all'Urbanistica Stefano Ciuoffo, che costituiscono il primo passo dell'iter di variante al Regolamento, vi è il raddoppio degli standard di ristrutturazione: oggi il rapporto da rispettare è di 9 metri quadrati di spazi pubblici a verde o parcheggi ogni 100 metri cubi di volumi da ristrutturare, una soglia che la proposta dell'assessorato vorrebbe portare a 18 quadrati, con l'alternativa per l'impresa costruttrice di monetizzare il vincolo versando un importo equivalente al Comune perchè realizzi gli spazi pubblici nella zona, evitando così di creare una poco utile frammentazione di aiuole e parcheggi.
Un'altra mozione riguarderà la possibilità di sostituzione edilizia di un immobile, oggi non permessa, con la totale demolizione e ricostruzione anche con un nuovo progetto e una nuova sagoma: «Questa novità contribuirà a creare una città nuova con costruzioni di maggiore qualità urbanistica, spiega l'assessore Ciuoffo, - svincolandosi dall'idea che debba comunque mantenere il profilo della fabbrica».
Sarà inoltre esaminata l'eliminazione dal Regolamento urbanistico della norma che consente l'inserimento di nuovi solai nelle trasformazioni degli immobili produttivi in residenziali, in modo appunto da non mantenere la planimetria della fabbrica: il nostro obiettivo - continua l'assessore - è trovare il punto di equilibrio tra una maggiore qualità urbanistica e una facilitazione dei processi di evoluzione della città, in modo da non renderli antieconomici e poco utili al rinnovarsi del distretto».
La Commissione si confronterà anche sull'innalzamento del limite minimo di 50 metri quadrati per le abitazioni.
cb
660/07
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