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Comune di Prato

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23/07/2007 15:26
Giovani Un progetto partecipato con i due famosi artisti torinesi

Uno wokshop con Botto e Bruno per ripensare via Pomeria

Le domande di partecipazione dovranno pervenire ad Officina giovani entro il 5 settembre
L’Assessorato alla Cultura e Politiche Giovanili del Comune di Prato e Officina Giovani in collaborazione con il Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci lanciano uno workshop gratuito per giovani artisti per 'ripensare' via Pomeria con due rapprentanti in rapida ascesa della scena artistica italiana: Gianfranco Botto e Roberta Bruno. I due artisti di Torino sono stati chiamati dalla citta’ di Prato, in collaborazione con il Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci, a realizzare un lavoro permanente lungo via Pomeria. La presentazione del progetto definitivo per la riqualificazione di questo spazio, sarà contestuale all’inaugurazione di una mostra presso il Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci, prevista per ottobre. La realizzazione del progetto e la presentazione del lavoro saranno precedute da uno speciale workshop tenuto da Botto e Bruno, rivolto appunto a giovani artisti. Una fase preparatoria all’esposizione e alla realizzazione del lavoro permanente, che in questo modo assume le forme di una progettazione partecipata. I risultati dello workshop saranno presentati al pubblico durante il periodo della mostra. Possono presentare domanda di partecipazione alla selezione tutti i giovani in età compresa fra i 18 e i 35 anni da discipline artistiche diverse. La partecipazione e’ gratuita. Gli interessati dovranno far pervenire, anche via fax o via mail, una domanda di partecipazione corredata da un curriculum vitae e artistico, a: Comune di Prato - Cantieri Culturali - Officina Giovani – Piazza dei Macelli, 4 – 59100 Prato La richiesta può anche essere inviata via mail a: staff@officinagiovani.it Sulla busta (o nell’oggetto della mail o del fax) indicare: domanda partecipazione workshop Botto e Bruno. Le domande dovranno pervenire entro e non oltre il 5 settembre 2007. Botto e Bruno negli ultimi 10 anni si sono imposti all’attenzione con visioni fotografiche di periferie urbane desolate, avvolte in colori lividi: edifici scalcinati, oggetti abbandonati, pozzanghere nelle quali si specchiano cieli grigi. Ma Botto e Bruno non sono interessati a narrazioni psicologiche o a denunce sociali. La loro è una visione esistenziale, una metafora del tempo.

cb

709/07

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