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Comune di Prato

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30/07/2007 14:30
Agenda Mercoledì 1 agosto ore 21.30

Pratoestate 2007, Maria Pia De Vito al Castello dell'Imperatore

La voce più bella del jazz italiano. Ingresso gratuito
Maria Pia De Vito, voce e live elettronics/ Walter Paoli, batteria e live elettronics/ Luca Bulgarelli, contrabbasso-basso elettrico e live elettronics/ Claudio Filippini, tastiere e live elettronics La voce più interessante del jazz italiano, che ha alle spalle un’intensa attività live e in studio. Il suo ultimo cd, uscito per L’espresso, frutto della collaborazione con alcuni dei musicisti jazz più importanti in questo momento in Italia, ha avuto un grande successo di critica e di vendite. Indubbiamente un’orma indelebile in questa calda estate… Da sempre attratta dalle infinite possibilità sonore della voce, si dedica allo studio del canto lirico e contemporaneo, concentrandosi anche sulla composizione e l’arrangiamento. Intraprende l’attività dei concerti nel 1976: le prime esperienze le consentono inoltre di sviluppare doti di strumentista, dedicandosi al pianoforte e alle percussioni. Le sperimentazioni avvengono in gruppi di ricerca sulla musica etnica, interessati alla polifonia etnica ma non solo, con particolare attenzione per le tradizioni dell’area mediterranea, balcanica e sudamericana. Nel 1980 avvia l’attività in ambito jazzistico e nel giro di pochi anni si ritroverà a collaborare stabilmente con riconosciuti musicisti: John Taylor, Ralph Towner, Rita Marcotulli, Ernst Rejiseger, Paolo Fresu, Norma Winstone, Steve Swallow, Gianluigi Trovesi. Dimostra ben presto immense qualità: decisivi sono i 15 anni di pratica del jazz, un ampio lavoro sul songbook americano, sulla prassi dello scat e il be-bop, avvicinandosi in seguito alla filosofia free e a quella radicale europea. Giusto coronamento di anni trascorsi ad affrontare seriamente un lungo studio sulla vocalità nelle sue tante sfumature sono: le esibizioni con musicisti del calibro di Joe Zawinul, Michael Brecker, Art Ensamble of Chicago, Miroslav Vitous, Uri Caine, Dave Liebman, Billy Hart, Eliot Ziegmund, Cameron Brown, Steve Turre, Maria Joao, Ramamani Ramanujan, David Linx, Diederik Wissels e molti altri; dunque una presenza capillare nel circuito delle rassegne italiane, europee e mondiali; ma soprattutto il saper concentrare gli sforzi per raggiungere una totale maturità espressiva, e rinnovare di volta in volta i campi di azione, secondo un forte richiamo per la pratica della ricerca. Ne sono testimonianza le tante sorprese cominciate a partire dal 1994 ad iniziare dal progetto Nauplia, co-ideato e diretto unitamente a Rita Marcotulli. Soprattutto il recupero di una vocalità snidata nelle matrici profonde del suono, che vedrà l’incontro tra il jazz nelle sue espressioni più spurie e le peculiarità multiformi del canto napoletano (Nauplia, Fore Paese, Triboh). Coniuga il gusto per l’improvvisazione e la cura per il ritmo e la danza al canto, riscoprendo il mondo di simboli e fonemi precedenti le convenzioni formali del linguaggio condensando il tutto in un disco, Phonè, che segna l’incontro determinante con il pianista John Taylor. Nel 1997 al duo si aggiunge Ralph Towner e nasce così il disco Verso del 2000. La successiva tournée europea segnerà il suo pieno riconoscimento mondiale: nel 2001 viene inserita nella categoria Beyond Artist del 49° Down Beat Critics Poll comparendo al fianco di personaggi come Caetano Veloso, Joni Mitchell, Cesaria Evora, Carlos Santana e Marisa Monte. Nel Respiro giunge l’anno successivo, oltre a Taylor e Towner partecipano Steve Swallow e Patrice Heral. Con quest ultimo approfondisce un’ottima intesa, tanto che si ritroveranno a sviluppare l’interazione tra voce, improvvisazione ed elettronica nel disco Tumulti che vede la partecipazione del geniale violoncellista Ernst Reijseger e del pianista austriaco Paul Urbanek. Un’indagine tout court sulla voce che non poteva non condurla a scandagliare anche la forma canzone: il suo ultimo progetto, co-diretto da Danilo Rea e Enzo Pietropaoli con la partecipazione di Aldo Romano, è infatti So Right, brani originali e reinterpretazioni del repertorio di Joni Mitchell. Parallelamente all’attività di leader svolge un’infinita sequenza di collaborazioni e partecipazioni di gran successo. Nel 1996 inaugura un fecondo sodalizio con il compositore britannico Colin Towns, presentandosi al fianco della Big Band, la Mask Orchestra, in numerosi festival. Memorabile l’esibizione alla Queen Elizabeth Hall di Londra con la Mask Symphonic di 70 elementi e la co-partecipazione di Norma Winstone. Altro campo di ricerca sempre prediletto: la musica barocca. Forte in tal senso la cooperazione con il clavicembalista, organista e direttore d’orchestra Claudio Astronio, col quale firma diversi progetti: Chaconne, per voce barocca, voce moderna, live electronics, clavicembalo, tiorba, violoncello, arpa doppia; Coplas a lo divino che presenta musica sacra antica e contemporanea per organo a canne, voce ed elettronica; infine il duo La danza della voce per clavicembalo, voce ed elettronica. Anche il maestro Roberto De Simone ne apprezza la risma, compone per lei una riscrittura della Fantasia Cromatica di Bach, registrata nel cd Specula e gemini. Si dedica inoltre ad un lavoro musicale e visivo al fianco della scultrice e video-maker Marisa Albanese. Insieme hanno realizzato tre video, Strappi d'acqua, Color pelle e Festina lente, proiettati in una cospicua serie di appuntamenti per le città di Napoli, Castel San Pietro, Bologna, Roma, Sorrento, Monteprandone in provincia di Ascoli Piceno. E per un libro d’arte della Albanese (Orphani, edizioni Cronopio) progetta una suite per voce e loop machine, A nulla, presentata anche presso la Galleria d’Arte Contemporanea di Roma nell’ambito della mostra “Le Tribù dell’arte” a cura di Achille Bonito Oliva. Altre collaborazioni sparse: con l’Orchestra della Sardegna l’Omaggio a Ella Fitzgerald e Il brutto Anatroccolo su musiche di Gaslini; Jazz te deum su musiche di Bruno Tommaso, Gaslini, Verdinelli; OJS plays Colin Towns; Gesualdo di Tino Tracanna e Corrado Guarino; Oltre Napoli, La Notte e Lettere da Orsara di Bruno Tommaso; Il Celeste specchio del compositore contemporaneo Carlo Boccadoro; Specula e gemini di Bruno Tommaso e Roberto De Simone con l’Orchestra J.A.M. di Napoli. www.mariapiadevito.com Ufficio Stampa Monica Manetti 347 8144457
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