31/07/2007 18:41
Consiglio Comunale
La discussione sul conto consuntivo 2006
Bencini: «Conti a posto senza intaccare i servizi»
«Non si può leggere il consuntivo, e il Bilancio, solo guardando le cifre complessive, senza peraltro notare le spese che sono erogate per mantenere elevato il livello dei servizi». Si è presentato così al Consiglio comunale il vice sindaco e assessore alle Finanze, Roberto Bencini, nell'aprire il dibattito sul consuntivo 2006 dei conti del Comune.
«In realtà - ha proseguito il vice sindaco - si potrebbe notare che il Comune spende 5,4 milioni di euro per gli asili nido, 664 mila euro per corsi extrascolastici, 5,4 milioni per le mense. Intendo dire che dietro i numeri del Bilancio ci sono servizi veri resi alla popolazione».
Nè si può dire, per Bencini, che i 9,2 milioni di avanzo di amministrazione, «il “tesoretto” come qualcuno ha voluto chiamarlo», risolvono tutti i problemi «tanto da rendere inutile la manovra attuata quest'anno con il bilancio di previsione 2007». Intanto perchè almeno un terzo dell'avanzo registrato non si riferisce al 2005 «ma ad anni ancora precedenti», e poi perchè c'è un decreto del governo «che ne rende utilizzabile solo il 7%, una cifra modesta, nemmeno sufficiente a coprire i debiti fuori bilancio». Nel 2006 comunque i residui registrati, i soldi non spesi, ammontano a 300 mila euro. «Per questo - ha aggiunto il vice sindaco - è stato necessario compiere tutti i passaggi che abbiamo compiuto in sede di bilancio di previsione».
«Certo - ha continuato l'assessore alle Finanze - dobbiamo gestire un equlibrio difficile, ma l'operazione sulle imposte, peraltro modesta, è stata fatta per stabilizzare il bilancio e per “liberare” i proventi derivanti dalla legge 10, destinandogli agli investimenti».
Il risultato, per il vice sindaco, è che l'equilibrio che si sta profilando nei conti comunali «si ottiene con un livello delle imposizione fiscale che, per quanto ritoccato, colloca ancora il Comune di Prato nella parte bassa della graduatoria delle tasse locali e con un assetto complessivo della macchina comunale, anche in termini di personale, che non si può dire sia eccedente o esuberante rispetto alle necessità».
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