salta la barra


Comune di Prato

 indietro
04/08/2007 13:40
Uffici Il progetto è ideato dalla Caritas diocesana

Un emporio per le famiglie più “povere”

Il Comune ha deliberato l'adesione all'iniziativa, con un contributo di 40 mila euro
Un emporio, un supermarket per famiglie in grave difficoltà, a cui è possibile accedere gratuitamente, in virtù del riconoscimento di un “credito di spesa”: è il progetto al quale da tempo sta lavorando la Caritas diocesana, cui ha dato la sua adesione il Comune, su proposta dell'assessore alle Politiche sociali M. Luisa Stancari, con un contributo di 40 mila euro, deciso dalla giunta nella seduta di venerdì 3 agosto. Il progetto, che prevede la creazione di un negozio di generi di prima necessità “a misura di famiglia” (lo slogan adottato: «La solidarietà spesa bene»), è promosso dalla Caritas, con adesione di Provincia, Comune e Fondazione Cassa di Rispazione, e con la collaborazione dell'Unicoop Firenze (Coop Prato), che metterà a disposizione gratuitamente certi tipi di merce e la propria competenza. Il Comune, come recita la delibera approvata dalla giunta, condivide gli obiettivi dell'iniziativa, che ha lo scopo dichiarato non di fare semplice assistenza ma di attivare «percorsi differenziati per le famiglie», di attuare la «promozione della famiglia», di mettere in campo interventi per «prevenire le situazioni di disagio sociale ed economico dei nuclei familiari creando reti di solidarietà sociale», di perseguire «politiche di inclusione per le persone a rischio di prima esclusione, comprese le forme di povertà estreme», di operare «una distribuzione attenta dei viveri per evitare situazioni in cui ci sia chi si approfitta e chi invece sia escluso perchè ha difficoltà a chiedere», di recuperare «gli sprechi e razionalizzare le risorse per dare un segnale chiaro di cambiamento degli stili di vita». Il progetto, come si evince dalla relazione di accompagnamento, parte dalla contastazione che la crisi, economica generale e del tessile locale, ha prodotto nuove aree disagio, con tante famiglie che hanno visto erodere il loro potere d'acquisto e si sono avvicinate alla soglia di povertà. A richiedere viveri di prima necessità non sono più, o soltanto, i cosiddetti “disperati”, ma famiglie, in particolare monoreddito, con un lavoro ed una casa, che non arrivano alla fine del mese. Sono i cosiddetti “working poors”, che comprendono anche ceti medi e impiegati “impoveriti” e che tirano avanti con un reddito familiare che non supera i mille euro al mese (sono 3 milioni secondo l'Istat in Italia), quando la spesa media mensile di una famiglia, ad esempio a Prato, è calcolata intorno ai 1026 euro. I dati dicono che il 20% della spesa, quando a capo c'è un operaio, finisce nella spesa alimentare, con casa e “bolletta energetica” in costante aumento, che gravano sempre di più sui bilanci familiari. Una situazione di progressivo impoverimento registrata anche a Prato. Fino ad oggi la rete di solidarietà sociale costruita da istituzioni pubbliche e associazioni (servizi sociali, Caritas, parrocchie, volontariato) distribuiva viveri di prima necessità e buoni spesa da utilizzare nei vari supermercati, ora il meccanismo previsto, per sostenere le famiglie in difficoltà, in un «percorso teso ad evitare che il loro disagio resti cronico», è la promozione di un “Emporio Caritas”, cui far la spesa con una tessera personalizzata. Difficile stabilire la quantità delle famiglie che potrebbero ricorrervi: la platea attuale dei nuclei assistiti è di circa 1400 famiglie. A coordinare l'intera operazione un “gruppo di valutazione”, composto da incaricati dei Servizi sociali del Comune, da operatori e volontari dei centri d'ascolto della Caritas diocesana e delle Caritas parrocchiali, da volontari della S. Vincenzo de Paoli, da operatori del Centro aiuto alla vita. Il “gruppo” verificherà, in presenza di una richiesta di aiuti alimentari, i requisiti richiesti per il rilascio del credito di spesa e l'inserimento delle famiglie nel programma. L'emporio curerà l'emissione delle tessere personalizzate su mandato del “gruppo di valutazione”, nonchè l'organizzazione della raccolta, immagazzinamento e distribuzione delle merci. Un sistema informativo integrato garantirà la tracciabilità certa delle merci, mentre la tessera personalizzata permetterà di verificare il credito disponibile (mai il valore sarà sotto una certa soglia), l'ammontare complessivo della spesa e il credito residuo rimasto.
757/07

Condividi su: Condividi su Facebook Condividi su Google Bookmarks Condividi su Twitter
 indietro  inizio pagina