12/09/2007 11:22
Appuntamenti
L'inaugurazione sabato 15 settembre alle 17
Le foto di Mimmo Castellano in mostra al Cassero Medievale
L'esposizione è curata dall'Archivio fotografico toscano
Sarà inaugurata sabato prossimo, 15 settembre, alle ore 17, negli spazi del Cassero Medievale, la mostra fotografica che l'Archivio fotografico toscano dedica a Mimmo Castellano. Curata da Giovanna Chiti, l'esposizione si intitola 'Mimmo Castellano fotografico' e resterà aperta fino al 6 ottobre. In mostra saranno esposte 85 fotografie, b/n e colore, selezionate dalla ricca produzione dell’autore, distribuita nell’arco di oltre mezzo secolo di attività, e 23 pannelli che documentano le applicazioni della fotografia alla grafica e all’editoria.
Figura poliedrica e anomala della cultura visiva italiana, Mimmo Castellano vanta, tra le molte attività che ne segnano la vicenda personale e lavorativa, accanto a quella di grafico praticata come professione, quella di fotografo che meglio e forse di più ne interpreta la vocazione. Come fotografo ha realizzato ricerche e pubblicato volumi fondamentali per l’originalità del progetto, della concezione, della realizzazione. Su tutti si ricordano Moods del 1960 e Paese Lucano del 1965.
Uomo del Sud, contraddittoriamente legato alla sua terra di origine della quale ama cogliere il senso più genuino e profondo in immagini suggestive, di preferenza bianco/nero, estranee all’iconografia di maniera cui per contro non si sono sottratti i fotografi, italiani e stranieri, per i quali il Sud da sempre ha rappresentato un punto di attrazione per la varietà degli usi, la ricchezza del patrimonio artistico, la bellezza del paesaggio, la luce che sagoma le cose. Tutto ciò che alla fotografia piace il Sud lo possiede e offre in forme concentrate. Del Sud Mimmo Castellano ritrae di preferenza il paesaggio, gli ampi spazi, i contrasti di luce e ombra, i segni lasciati dall’uomo peraltro quasi sempre assente dalla scena. Grafico per professione, fotografo per passione - anche se non ama definirsi tale perché rifugge dalle formule che ingabbiano - è attento ai segni, alle forme, ai volumi, alle composizioni che la natura, guidata da una mano invisibile, sa comporre. In questo modo la sua anima combattuta di grafico, fotografo e architetto trova spazio e la sua invenzione può esprimersi pienamente.
Nato a Gioia del Colle nel 1932, Mimmo Castellano si è trasferito a Milano dove vive e lavora nel 1967. Autodidatta, con studi classici alle spalle mai completati, inizia la professione nel 1951 a Bari presso la casa editrice Laterza di cui cura l’immagine per un quarto di secolo, dal 1956 al 1979. Tra il 1956 e il 1963 progetta il padiglione della Rai Radiotelevisione Italiana alla Fiera del Levante e per cinque anni, dal 1960 al 1965, quello dell’Italsider, ma anche dell’Ina, dell’Alitalia, della SME - Società Meridionale Elettrica (oggi Società Meridionale Finanziaria del gruppo IRI). Nel 1954 collabora come scenografo della Compagnia Stabile di Prosa della città di Bari con il regista Anton Giulio Bragaglia e la direttrice artistica Paola Borboni. E’ autore del soffitto del Nuovo Teatro Regio di Torino che realizza nel 1973 con Carlo Mollino. Vanta collaborazioni editoriali con Carlo Ludovico Ragghianti, Umberto Eco, Leonardo Sinisgalli. Nel 1964 realizza per l’ENI una grande inchiesta fotografica a carattere etnologico sul paesaggio, l’abitazione, i riti popolari della Lucania, poi pubblicata in un volume di grande formato. Nel 1970 e nel 1971 insegna progettazione grafica all’Accademia di Belle Arti di Bari, nel 1981 è docente di immagine coordinata e segnaletica all’ISIA di Urbino. Incarico che ricoprirà nuovamente dal 1985 al 1994 presso l’Istituto Europeo di Design di Milano,Torino e Cagliari. Dal 1980 è membro dell’AGI, Alliance Graphique Internazionale. Ha vinto e ricevuto numerosi premi per la pittura, la grafica, la fotografia: nel 1959 il Premio Bancarella a Pontremoli per la migliore copertina editoriale realizzata in Italia nel biennio 1958-1959; nel 1965 il premio 'Centro per la Cultura nella Fotografia di. Milano' per il progetto del volume London e nel 1966 per il volume Noi vivi per il quale vinse anche, nel 1968, il Premio Art Director Club; nel 1974 il premio Bodoni Parma per l’impostazione grafica data alle edizioni della casa editrice Vallecchi. Ha partecipato a numerose mostre, personali e collettive, di pittura, grafica, pubblicità e design, in Italia e all’estero. Ricchissima la bibliografia che ne documenta l’attività.
INFO
Orario mostra: 10-13 / 16-19
Chiusura: martedi.
Un’ampia scelta dei materiali in mostra - fotografie e grafica - è pubblicata sul fascicolo numero sei della nuova serie dei Quaderni di AFT con i testi introduttivi di Lara Vinca Masini, Roberto Mutti e Giovanna Chiti.
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