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Comune di Prato

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13/09/2007 14:24
Sicurezza Con un'ordinanza firmata dal sindaco Marco Romagnoli

Alcali, il Comune chiede di recintare il laghetto

La proprietà ha sette giorni di tempo. Curcio: «Altrimenti interverremo d'ufficio»
Sette giorni: è questo il tempo che il Comune concede alla società Andromeda per sgombrare il laghetto degli Alcali, e l'area verde circostante per una fascia di almeno venti metri dal bordo della strada, dalla vegetazione incolta e dai rifiuti, con espressa disposizione aggiuntiva di recintare la zona con una rete metallica, alta almeno due metri. In caso contrario sarà l'Amministrazione comunale a procedere d'ufficio. L'ordinanza “contingibile ed urgente” è stata firmata nella mattinata odierna dal sindaco Marco Romagnoli. Dalla notifica la società avrà appunto sette giorni per eseguire gli interventi. Già in precedenza, con un'altra ordinanza del marzo scorso, l'Amministrazione aveva chiesto alla proprietà di procedere alla manutenzione dell'area, nonchè di predisporre una recinzione intorno allo specchio d'acqua, entro 60 giorni. Sessanta giorni ulteriormente prorogati, a seguito di richiesta della società Andromeda. In assenza di interventi il Comune ha deciso di negare ulteriori rinvii, se non una settimana per mettersi in regola. Una situazione di degrado segnalata, anche di recente, nelle relazioni della Polizia municipale del Distretto est, accompagnate dall'invito della presidente della Circoscrizione est Maria Anna Berti di non accordare altre proroghe alla società Andromeda. Nell'ordinanza si fa riferimento alla prostituzione, alla presenza di rifiuti e siringhe, al pericolo rappresentato dalla mancanza di opportune indicazioni che segnalino il laghetto, per giunta privo di recinzione e di illuminazione, e quindi ai rischi per l'incolumità pubblica di una area degradata nelle vicinanze dell'abitato di via Alcide De Gasperi. «La nuova ordinanza - dichiara l'assessore Camilla Curcio - è ultimativa. Intendiamo risolvere la questione che crea disagio e compromette la qualità di vita dei cittadini. Ci auguriamo che la proprietà ottemperi al provvedimento, altrimenti interverremo caricando sulla stessa proprietà le spese sostenute per l'intervento».
852/07

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