21/09/2007 17:36
Consiglio Comunale
L'assessore M. Luisa Stancari introduce il dibattito
«I servizi devono garantire maggiore benessere»
«Per fare un dibattito “illuminante”, in questa sede, ma anche nel confronto pubblico più generale, occorre prendere in considerazione l'aspetto della rete territoriale dei servizi sanitari, quali altri servizi dovranno entrare in rete e si potranno realizzare, ma anche come la nuova struttura sanitaria entra a far parte di questa rete». E' quanto sostenuto dall'assessore e presidente della Società della Salute M. Luisa Stancari, introducendo il dibattito in Consiglio comunale, dedicato alle questioni dell'organizzazione sanitaria.
«Non a caso - ha continuato l'assessore - il tema in discussione nel Consiglio comunale non è semplicemente il nuovo ospedale di Prato, ma le prospettive che si aprono per una nuova organizzazione sanitaria». Stancari, ha specificato, cosa intende quando si riferisce all'idea di una “rete” di servizi: sviluppo della Società della Salute per una maggiore integrazione socio–sanitaria dell’attività distrettuale; assistenza primaria, con l’attiva collaborazione dei medici di medicina generale e pediatri e dei medici specialisti per l’integrazione ospedale-territorio; sviluppo dell’assistenza domiciliare, «che già stiamo facendo», e delle attività territoriali per renderle più adeguate ai bisogni dei cittadini, con il ricorso anche a forme di associazionismo medico; qualificazione dell’attività di ricovero per acuti e sviluppo della day surgery; prevenzione oncologica; interventi di prevenzione mirati alle particolari necessità del comprensorio pratese.
Una rete che si sta già formando, a parere dell'assessore, che ha citato anche dati e cifre: si è estesa nel 2006 l'assistenza domiciliare integrata con 1600 programmi assistenziali avviati (nel 2005 furono 1180); cresciuta anche l'assistenza di tipo sociale con 433 prestazioni nel 2006 (401 erano nel 2005); il Comune ha proseguito la sperimentazione, con propri fondi, dei contributi cura e a settembre 2007 ne sono stati attivati 186 per altrettanti utenti, contro i 106 del 2006; estesa anche la rete delle residenze protette con 700 posti nelle Rsa e 84 posti diurni.
L'assunto di partenza di tutta questa attività, ha spiegato l'assessore Stancari, è che occorre parlare «più di salute che di sanità, nel senso che il primo concetto è più ampio del secondo, dato che il 60% del nostro benessere dipende da fattori esterni alle condizioni sanitarie». Se questo è l'approccio gli obiettivi da perseguire, secondo l'assessore Stancari, sono i seguenti: ridurre i divari che persistono, percepire la salute come un bene e una risorsa globale, garantire sicurezza e salute contro l’aumento della pressione economica, investire particolarmente in settori di specifico interesse (donne, anziani, emarginati, istruzione, servizi sociali).
Insomma i problemi della salute derivano in massima parte da stili di vita, fattori ambientali, situazioni socio-eonomiche. E sono questi fattori che bisognerà aver presenti, dando vita ad una organizzazione che non si limiti solo alla cura, ma ad un insieme di prestazioni «integrate a livello territoriale. Un nuovo ospedale è una nuova opportunità, sicuramente una scelta importante, ma da solo non basterà se non si promuove un'articolazione di servizi, con l'adozione di soluzioni e misure intersettoriali. Se non si attua, cioè, un approccio globale, che non si limiti a ricercare nelle tecnologie e nei farmaci il mantenimento delle proprie condizioni di salute. In altre parole si tratta di favorire l'adozione di stili e comportamenti di vita corretti, facendo dell'informazione e della comunicazione gli strumenti per una maggiore consapevolezza e partecipazione dei cittadini».
La Società della Salute, per Stancari, «è il soggetto che promuove questo nuovo processo organizzativo». E non a caso ha aggiornato il profilo di salute della popolazione pratese. «Oggi abbiamo - ha concluso l'assessore Stancari - più conoscenze rispetto a quando questa esperienza è iniziata, nel dicembre 2005. E ciò consentirà di intervenire meglio e di creare servizi più funzionali alle esigenze dei cittadini».
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