04/10/2007 16:14
Sicurezza
A un mese dalla firma presentati i primi risultati
Il Patto per la sicurezza muove i primi passi
L'assessorato alla Sicurezza sta cercando la sede per il presidio in via Pistoiese e a breve sarà addestrata l'unità cinofila
A poco più di un mese dalla firma di fronte al vice-ministro dell'Interno Marco Minniti il “Patto per Prato sicura” muove i suoi primi passi: è in corso la ricerca di un immobile da affittare nella “zona calda” di via Pistoiese per realizzare il centro polivalente di informazione e sorveglianza, rivolto principalmente alla comunità cinese, mentre a novembre comincerà l'addestramento di un'unità cinofila che affiancherà i Vigili urbani nel pattugliamento a piedi di strade e giardini. E’già comiciata anche la mappatura delle zone a rischio del territorio, per la quale pochi giorni fa il neo-assessore Aldo Milone ha incontrato il Prefetto Eleonora Maffei, il Questore Domenico Savi e i presidenti delle cinque Circoscrizioni comunali. I primi risultati di attuazione del Patto sono stati sottoposti stamani 4 ottobre all’attenzione della Commissione consiliare 3 Economia ed Infrastrutture dall’assessore alla Sicurezza Aldo Milone e dal comandante della Polizia municipale Marco Nieri: «Il problema della sicurezza è sentito in città – ha affermato il presidente della Commissione Luca Roti, - perché Prato ha sofferto dell’inadeguatezza degli organici delle forze dell’ordine rispetto alle sue reali dimensioni e di una forte immigrazione, cresciuta senza regole. E’ significativo però che sia l’unica città non metropolitana ad essere inserita nel Patto per la sicurezza, segno dell’interessamento del Governo per il problema».
Come ha spiegato Milone, il centro polivalente di via Pistoiese sarà un presidio di sicurezza con agenti della Polizia municipale, più uno della Polizia di Stato, ma anche un punto informativo e di interfaccia tra il Comune e i cinesi grazie alla presenza di personale del Centro servizi per l’immigrazione e della Multiculturalità. A questo si aggiunge la riconferma dei pattugliamenti pomeridiani nella zona e l’attività di controllo nelle ditte straniere, che secondo le cifre fornite dal comandante Marco Nieri ha già portato al sequestro di 500 macchinari tessili in un anno per violazioni alle leggi sanitarie e del lavoro: «L’obiettivo - ha spiegato l'assessore - è utilizzare al meglio le risorse umane di cui disponiamo per dare risposte in tempi brevi ai cittadini».
I primi risultati non hanno soddisfatto i commissari Fulvio Ponzuoli di An e Roberto Caverni di Forza Italia: «La sicurezza è solo sulla carta del Patto di sicurezza – hanno detto – ma cosa si fa di concreto? Non c’è un progetto integrato per il centro, né per le periferie, né per il carcere, dove dopo l’indulto c’è già un esubero di 100 detenuti. E nel Patto non si parla dei Rom e dello spostamento dal centro della mensa La Pira, dell’asilo notturno e del centro islamico». «E’ assurdo chiedere conto dei risultati a neanche due mesi dalla firma dell’atto – ha replicato Matteo Biffoni, Ds – Cosa è stato fatto negli anni precedenti per la sicurezza? Basta vedere i risultati dell’attività della Guardia di Finanza nell’ultimo anno rispetto ai 5 precedenti per capire il cambio di passo. Senza contare che quest’anno sono arrivati gli Ispettori del lavoro, il distaccamento dei Carabinieri a Montemurlo e il capo della Digos».
cb
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