05/10/2007 14:41
Consiglio Comunale
Richiesto un tavolo tecnico al sindaco
An: «Sulla sicurezza occorrono progetti condivisi»
Il Gruppo consiliare di An invia al sindaco Romagnoli una lettera sulla sicurezza e una petizione contro il campo nomadi in v.Marconi
Più controlli alle ditte cinesi, aumento della videosorveglianza e progetti concreti per la sicurezza condivisi anche dall’opposizione: sono queste le richieste che il Gruppo consiliare di Alleanza nazionale in Consiglio comunale affida ad una lettera indirizzata al sindaco Marco Romagnoli. Sul tavolo di Romagnoli arriverà anche la petizione promossa da An per chiedere la chiusura definitiva del campo nomadi di viale Marconi, nell’ambito della pianificazione nell’area del Centro di Protezione civile, con 504 sottoscrizioni dei residenti di Mezzana. Stamattina le iniziative sono state presentate dal capogruppo Gianni Cenni, dal presidente provinciale del partito e consigliere Maurizio Bettazzi e da Fulvio Ponzuoli. In particolare il Gruppo critica il Patto per la sicurezza firmato dal Comune a luglio davanti al vice-ministro all’Interno Marco Minniti: «Siamo preoccupati per il presente e per il futuro della città, vista la mancanza di progetti concreti, e di fondi per finanziarli, per rendere davvero la città più sicura – dice Bettazzi – Siamo comunque disponibili al confronto, e anche a votare in Consiglio interventi condivisi, ma di fronte ad interlocutori seri che non facciano solo parole e proclami sulla sicurezza». Come si legge nella lettera, An chiede di «superare gli steccati maggioranza-opposizione», di istituire un tavolo tecnico per la sicurezza in cui le forze di opposizione diano il loro contributo politico e di organizzare un incontro ufficiale con l’assessore alla Sicurezza Aldo Milone per un confronto sulle possibili iniziative da intraprendere nel corso dei prossimi mesi: «Quando è stato firmato il Patto per la sicurezza ad aprile per il Comune di Firenze, - continuano i consiglieri – è stato dato subito un finanziamento di 100mila euro per rafforzare la videosorveglianza in centro storico, cosa che non è avvenuta a Prato, probabilmente perché mancava un progetto su cui investire. Non è questa la sicurezza e il Patto è in realtà per ora vuoto di significato. Che fine hanno fatto le risorse che dovevano confluire nel fondo speciale?». Criticato anche il centro polivalente che il Patto per la sicurezza prevede in via Pistoiese: «Da come è stato finora descritto sembra più un centro servizi per cinesi che un avamposto di vigilanza – afferma Ponzuoli - Se deve solo ripetere strutture che già ci sono sul territorio o sovrapporsi alla Circoscrizione è davvero inutile. Dopo anni che si parla di sicurezza non c’è più bisogno di ascoltare i cittadini, come ha detto l’assessore: siamo oltre questa fase, perché ormai si sa ciò che la città vuole». «E’ necessario un piano integrato complessivo per la città, condiviso dall’opposizione – aggiunge il capogruppo Cenni – E che non riguardi solo il centro storico , ma anche le periferie. Vedi Mezzana con i problemi creati dal campo nomadi e i punti di spaccio di stupefacenti disseminati nel territorio: in alcuni casi basterebbe aumentare l’illuminazione per liberare certe aree da presenze indesiderate e pericolose».
cb
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