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Comune di Prato

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12/11/2007 15:26
Sociale Nel 2007 252 persone inserite nei progetti del Comune

Il lavoro come mezzo di inclusione e per voltare pagina

La rete dei servizi e dei progetti attivati porge una mano d'aiuto a ragazzi disagiati, ex carcerati, disagiati psichici e disoccupati.
Da assistenza a inclusione. Ci sono le storie di rinascita di tante persone dietro i numeri dei progetti di inserimento presentati stamani dall’assessore ai Servizi sociali Maria Luisa Stancari: ex carcerati in cerca di occupazione, ragazzi disagiati o con problemi giudiziari alle spalle, cittadini con problemi psichici e di emarginazione, ex tossicodipendenti, famiglie con un solo reddito che devono far fronte a mutui troppo pesanti e disoccupati di lungo periodo: sono 252 le persone inserite quest’anno nei percorsi attivati dal Comune di Prato, principalmente le Borse lavoro, assegnate a 168 cittadini, il progetto equal “Il gabbiano Jonathan” per ragazzi dai 16 ai 25 anni disagiati o provenienti da famiglie disagiate e con precedenti penali e comportamenti a rischio, che attualmente aiuta 62 giovani, “Perla”, rete territoriale di inclusione sociale per l'inserimento lavorativo dei soggetti più deboli sul mercato, ora 12, e il progetto che riguarda i detenuti che hanno beneficiato dell’indulto e che hanno perso i punti di riferimento familiari e del lavoro una volta fuori dalla Dogaia, 10 cittadini più altri 15 avviati al Progetto artigiani per ricominciare imparando un mestiere. L’impegno del Comune per sostenere e finanziare i progetti è di 368mila euro e della rete territoriale istituita per individuare le situazioni di maggior disagio fanno parte anche la Asl 4, l’Ufficio esecuzione penale esterno e il Centro per l’impiego Fil. Non si tratta solo di trovare un’occupazione a chi è svantaggiato, come ha spiegato Michele Minicucci, responsabile del nucleo territoriale della cooperativa sociale Sestante lavoro, che gestisce gli inserimenti lavorativi. Vengono infatti effettuati colloqui conoscitivi e di orientamento prima di avviare il tirocinio formativo nelle aziende con la Borsa lavoro, dai 200 ai 600 euro mensili da versare alla ditta e dalla ditta al lavoratore, con un intervento modulato sulla persona e commisurato in termini di tempo e soldi alle esigenze occupazionali e personali. Dopo il periodo della Borsa lavoro l’assunzione a vario titolo è scattata nel 40% dei casi. Le imprese coinvolte sono state in tutto 112, di cui 22 cooperative sociali, 67 private e 23 tra associazioni e fondazioni. I settori sono svariati, dal tessile alla grande distribuzione, all’artigianato, panifici ed esercizi pubblici. La stessa formula delle Borse lavoro è stata adottata anche per Jonathan e Perla: «L’obiettivo è fare di questi cittadini non degli assistiti, ma delle persone autonome che riescono a gestirsi da sole – ha spiegato l’assessore Stancari – Bisogna tener sempre presente che dietro i numeri dei progetti e delle richieste di aiuto ci sono le persone, che grazie al meccanismo creato a Prato in collaborazione con il laboratorio della Cooperativa Sestante sono protagoniste del loro percorso di rinascita. Prato da questo punto di vista è all’avanguardia». PROGETTO EQUAL PERLA.- Finanziato con i contributi del Fondo sociale europeo, l'obiettivo fondamentale è quello di creare le condizioni per l'inserimento lavorativo dei soggetti più deboli sul mercato, attraverso la strutturazione, a livello comunale, di Nuclei Territoriali di Inclusione Sociale inseriti all’interno di una Rete di servizi con la quale, attraverso i singoli componenti provenienti dalle ASL, dai Centri per l’Impiego, dai Comuni e dalla Cooperazione sociale, il Nucleo stesso opera in stretto raccordo e in una ottica di integrazione dei servizi. I Nuclei in particolare si propongono di: - far comunicare efficacemente fra loro uffici e servizi pubblici e privati; - individuare un modello tipo di 'Patto Sociale' capace di sensibilizzare il tessuto economico e produttivo locale tramite processi di concertazione finalizzati al consolidamento di una cultura locale di accoglienza anche in ambito produttivo; - attivare la figura di 'Agente di Inclusione Sociale' che assuma un ruolo di riferimento per le persone e per i sistemi locali nei percorsi per l’inclusione sociale e lavorativa, così da sostenere e integrare i progetti individualizzati; - sperimentare metodologie e strumenti per l’inserimento socio/lavorativo di soggetti svantaggiati; - diffondere agli operatori di qualsiasi livello, informazioni dettagliate sui diversi servizi e opportunità esistenti; creare una documentazione condivisa dai vari servizi coinvolti che accompagni il percorso individualizzato dei beneficiari finali; - far acquisire agli uffici e agli operatori consapevolezza di essere parte di una Rete, condividere e definire congiuntamente i meccanismi che si intendono mettere in atto per superare il problema. PROGETTO JONATHAN – Il progetto Equal 'Il gabbiano Jonathan' è rivolto ai giovani tra i 16 e i 25 anni a grave rischio di esclusione sociale per problemi di disagio familiare o con la giustizia. Coinvolge il Comune di Prato e i Comuni di Firenze e Pistoia e Portogallo e Belgio come partner. I ragazzi inseriti sono stati segnalati dai servizi sociali e dal Centro di giustizia minorile per precedenti penali. Sono nella fascia di età tra i 18 e i 21 anni, maschi e femmine. Il livello d'istruzione è molto basso, un elemento che li penalizza ulteriormente nell'accesso al mercato del lavoro. L’obiettivo è appunto facilitarne l'ingresso contattando le aziende per effettuare un periodo di tirocinio. Le imprese sono di vario tipo, da quelle tessili ai ristoranti, bar, parrucchierie, centri estetici, officine. I ragazzi hanno colto l'opportunità con tanta determinazione che le esperienze svolte finora sono state tutte proficue e in due casi l'assunzione è diventata a tempo indeterminato. La spesa è interamente sostenuta dal progetto, quindi a costo zero per le aziende presso cui avviene l'inserimento lavorativo. Recentemente il finanziamento di Bruxelles è stato di 116mila euro.
1104/07

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