23/11/2007 15:37
Giunta
Il messaggio al Comitato gay e lesbische di Prato
«Affermare una cultura del rispetto»
«Il presidio organizzato dal Comitato gay e lesbiche di Prato, per una città aperta ed aliena da atteggiamenti discriminatori e da pregiudizi connessi all’orientamento sessuale dei propri cittadini, invita alla riflessione sulla necessità che si affermi una cultura del rispetto dell’altro, del riconoscimento della pari dignità delle persone, della libera autodeterminazione anche in ordine all’orientamento sessuale e all’identità di genere, come del resto recita la legge regionale della Toscana n.63 del 2004». Inizia così il messaggio indirizzato dalla giunta al Comitato gay e lesbiche di Prato, che ha promosso per domenica prossima un presidio in piazza del Comune.
«Il rispetto delle diversità - continua il testo -, il loro confronto e reciproco dialogare, rappresentano un fattore di crescita per qualsivoglia comunità, e sono elementi fondamentali, in contrasto a comportamenti emarginanti e discriminanti, per arricchire civilmente una collettività umana ed ogni passo in direzione dell’inclusione, in linea non solo con la nostra Costituzione, ma anche con la Dichiarazione universale sui diritti umani e con alcune tra le più importanti direttive europee».
«E’ anche a partire da questi valori - prosegue il messaggio - che si può realizzare una città solidale, che non annulla le differenze ma trae da esse spunto di incontro e motivo di affermazione di una più alta coscienza civile, secondo un approccio culturale che privilegi il terreno della valorizzazione delle diversità, della pluralità di esperienze e sensibilità, dei molteplici progetti di vita».
«Proprio sul versante culturale l’Amministrazione comunale - è scritto ancora - ha sostenuto e condiviso significativi momenti di riflessione sul tema del rispetto dei differenti orientamenti sessuali, ospitando varie iniziative a Officina Giovani (come le edizioni della rassegna cinematografica “Different”) e al Laboratorio del Tempo. Un’attenzione che a gennaio troverà ulteriore occasione di manifestarsi in concomitanza con le iniziative per la Giornata della Memoria. Infatti uno degli appuntamenti previsti al Museo della Deportazione riguarderà la vicenda dei “triangoli rosa”, cioè la deportazione e lo sterminio degli omosessuali nei campi di concentramento nazisti: un gesto di memoria dovuto, per ricordare una pagina di storia in cui la discriminazione contro gli omosessuali raggiunse il suo apice più tragico. Perché tolleranza, rispetto, solidarietà nel mondo di oggi si costruiscono anche attraverso la piena e consapevole conoscenza del passato».
1177/07
Condividi su: